Rifiuti, il grande spreco della Campania: 25mila tir diretti al Nord

Rifiuti, il grande spreco della Campania: 25mila tir diretti al Nord
di Daniela De Crescenzo
Martedì 4 Febbraio 2020, 08:00
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Ogni anno più di 25 mila camion zeppi di rifiuti partono dalla Campania diretti verso gli impianti del Nord: lo ha spiegato ieri mattina il vice direttore vicario di UtilItalia Paolo Giacomelli, nel corso della presentazione del Green Symposium 2020 organizzato a Napoli per il 4 e il 5 marzo da Ricicla Tg. Ogni anno, infatti, dalla Campania partono 500 mila tonnellate di umido: per trasportarle servono 20 mila mezzi. E poi ci sono i rifiuti indifferenziati, le plastiche, le carte: tutte su e giù per l'Italia alla ricerca di un impianto capace di smaltire o dare nuova vita ai materiali. Sempre che, come è capitato spesso negli ultimi mesi, non arrivi un provvidenziale incendio dell'impianto o del sito di stoccaggio ad eliminare un problema.

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I camion viaggiano perché non si costruiscono impianti. E la camorra continua a ingrassare. Tanto che la Dia nella ultima relazione presentata al Parlamento, propone una ipotesi inquietante: potrebbero esserci i clan dietro le proteste contro la realizzazione degli impianti dei rifiuti. Anche perché si continuano a organizzare manifestazioni contro tutti gli impianti, di qualsiasi tipo, collocazione e dimensione. È scritto nell'ultima relazione che analizza i dati del primo semestre 2019: «Alla luce delle investigazioni condotte nel settore dalle forze di polizia, è ipotizzabile che, nel tempo, alcune manifestazioni popolari di dissenso contro la costruzione, nel territorio campano, di siti per lo smaltimento dei rifiuti, possano avere avuto registi occulti contigui alle associazioni camorristiche che si sarebbero adoperate per mantenere lo stato emergenziale e continuare a lucrare nell'illecito traffico».

E mentre le indagini vanno avanti 25 mila camion continuano a percorrere ininterrottamente la Penisola: vuol dire che i traffici dei rifiuti viaggiano ancora in autostrada. Anche il sito di stoccaggio di Napoli potrebbe essere collocato entro un raggio di 50 chilometri dal centro cittadino, come è scritto nel bando pubblicato sul sito di Asìa (l'azienda partecipata del Comune di Napoli incaricata della raccolta dei rifiuti) per chiedere alle aziende interessate di farsi avanti per mettere a disposizione un sito già fornito di attrezzature e autorizzazioni. Vedremo chi si farà avanti.

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I camion continuano a correre diretti soprattutto verso le regioni del Nord e non potrebbe essere diversamente visto che, come hanno sottolineato gli organizzatori del Symposium, dei 339 impianti di trattamento dei rifiuti organici operanti a livello nazionale nel 2018, solo 119 risultano collocati nelle regioni del Centro-Sud. Un terzo appena del totale. «Un ritardo pesantissimo rispetto alle regioni del Nord spiegano gli organizzatori del convegno - per colmare il quale sembrano non essere bastati i 33,7 miliardi di euro in fondi strutturali stanziati dall'Ue per il ciclo 2014-2020, 25 dei quali erano stati destinati alle regioni centro meridionali». Attenzione: destinati, non spesi. Stando ai dati raccolti dalla Commissione europea, infatti, al 30 settembre 2019 risultavano utilizzati solo 12,6 miliardi. E secondo la direzione antimafia sarebbe proprio la mancanza di impianti ad avvantaggiare i criminali: «La filiera, eccessivamente dilatata, evidenzia nel suo complesso aspetti di innegabile criticità che inevitabilmente finiscono per agevolare l'infiltrazione criminale. In termini generali, le criticità possono essere ricondotte: all'insufficienza/inesistenza di strutture adatte al completamento del ciclo di gestione (riciclo e/o smaltimento); alla conseguente entità dei costi di smaltimento; ad asimmetrie nell'impiantistica tra i diversi territori; allo sfruttamento rapace di tutte le opportunità di arricchimento offerte da un sistema nel complesso non efficiente». Va avanti così da almeno quaranta anni. Qualcosa prima o poi cambierà? Per mettere in rete le migliori energie del Centro-Sud Ricicla.tv, in collaborazione con il board tecnico scientifico di Ecomondo, ha promosso il Green Symposium 2020: due giorni di seminari, tavoli tecnici e incontri, il 5 e 6 marzo alla Stazione Marittima di Napoli.
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