Rifiuti non raccolti, l’allarme di Asìa: «Smaltite 800 tonnellate in meno»

Rifiuti non raccolti, l’allarme di Asìa: «Smaltite 800 tonnellate in meno»
di Daniela De Crescenzo
Venerdì 4 Maggio 2018, 09:38 - Ultimo agg. 11:36
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Ancora cinque giorni drammatici sul fronte rifiuti mentre è ormai imminente la riapertura della linea del bruciatore di Acerra ferma per manutenzione. Complici le festività, A2A (l’azienda che gestisce il termovalorizzatore) non è più riuscita a portare al Nord 200 tonnellate al giorno di rifiuti secchi (come era stato concordato con i vertici della Regione e per alleggerire la città di Napoli) e in strada restano ancora 200 tonnellate di spazzatura accumulate nelle settimane passate. 

Per questo mercoledì l’amministratore di Asía, Francesco Iacotucci, ha scritto ancora una volta alla società della Città Metropolitana incaricata dello smaltimento (Sapna), ad A2A, al Comune, alla Regione e all’ufficio flussi chiedendo «la possibilità di conferire 150 tonnellate in più allo stir di Caivano rispetto alla quota ordinaria per garantire un lento recupero delle giacenze e degli automezzi carichi già dai prossimi giorni». Un accordo già raggiunto con Sapna mercoledì mattina.

«Dopo la firma del protocollo, mentre i primi tre giorni ci hanno consentito un timido recupero, dal 28 aprile ad oggi abbiamo conferito 800 tonnellate in meno rispetto alla produzione media. Tale situazione purtroppo permane anche oggi (il 2 maggio alle 13, ndr) e l’aggiornamento degli scarichi era il seguente: Giugliano tre automezzi per trentasei tonnellate, Caivano venticinque automezzi per 276,5 tonnellate, Tufino tredici automezzi per centoventotto tonnellate. Pertanto, contrariamente a quanto programmato - ha aggiunto Iacotucci - ci siamo trovati costretti a conferire circa mille tonnellate al sito ex Icm, saturando la capienza possibile, e ad oggi abbiamo circa 200 tonnellate di giacenza in strada, oltre a molti automezzi pieni negli autoparchi», ha concluso l’amministratore unico di Asìa. A2A ha invece sottolineato di essere impegnata al massimo nei limiti delle disponibilità esistenti. 
E infatti, soprattutto in periferia, i cassonetti continuano a traboccare. Ieri fortunatamente la raccolta e lo smaltimento sono andati avanti celermente, ma lo stop di una linea dell’inceneritore per il previsto intervento di manutenzione, continua a farsi sentire. Anche perché la sospensione delle attività è stata programmata a ridosso di quella fatta su un’altra linea e quindi gli impianti di tritovagliatura (nei cosiddetti stir entra la spazzatura raccolta in strada ed esce la frazione umida che viene poi esportata a caro prezzo mentre quella secca finisce ad Acerra) restano saturi. «Spostare l’intervento è stato impossibile perché era programmato da tempo, come ci ha spiegato A2A» dice l’amministratore di Sapna, Gabriele Gargano.

L’ennesima difficoltà per un sistema perennemente in bilico. Come sottolineato dall’Unione europea, che per i ritardi della Campania fa pagare all’Italia una multa di 120mila euro al giorno, si possono tenere le strade pulite solo grazie al trasferimento dei rifiuti presso gli impianti fuori regione. Il sistema impiantistico, infatti, è carente e la Campania non riesce a gestire in autonomia un corretto ciclo dei rifiuti. Ma anche i monnezza tour, sui quali le istituzioni locali hanno puntato finora, sono in crisi: con le difficoltà sorte a Roma e nel Lazio la domanda di impianti di smaltimento è aumentata e l’offerta si è ridotta drasticamente con conseguente aumento dei costi. 

Così la Sapna, la società della Città Metropolitana di Napoli, ha visto andare deserte diverse gare finché si è decisa a bandire l’ultima con un importo a base d’asta di 180 euro per tonnellata, 35 euro in più rispetto allo scorso anno. I costi stanno diventando esorbitanti appunto a causa di una serie concomitante di fattori. La chiusura della discarica di Malagrotta e la decisione dell’amministrazione capitolina di esportare i rifiuti hanno riempito gli impianti italiani e non solo. Se si considera, poi, che anche dall’Inghilterra arrivano rifiuti in tutta Europa, e che sul mercato si contendono gli spazi anche i vincitori della gara per lo smaltimento delle balle, si capisce facilmente che i monnezza tour minacciano di diventare sempre più cari.

Napoli e la Campania, insomma, dovranno fare i conti con altri momenti difficili e, nell’immediato, con un altro weekend di passione. Poi finalmente, il 6 maggio, ripartirà la linea 1 di Acerra e a quel punto sarà possibile tirare un sospiro di sollievo. Fino alla prossima crisi.
 
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