Rifiuti, de Magistris firma
e a Caivano scoppia la rivolta

Rifiuti, de Magistris firma e a Caivano scoppia la rivolta
di Daniela De Crescenzo
Lunedì 9 Settembre 2019, 10:03 - Ultimo agg. 10 Settembre, 00:25
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Il sindaco metropolitano Luigi De Magistris firma l'ordinanza per portare 11mila e cinquecento tonnellate di rifiuti nell'area Asi di Caivano e gli imprenditori dichiarano guerra. Il provvedimento ricostruisce gli avvenimenti degli ultimi mesi, durante i quali si è affrontato il problema della chiusura per manutenzione del termovalorizzatore di Acerra (che ha interrotto le attività nelle scorse ore e riaprirà il 12 ottobre). Sollecitata dalla Regione a individuare dei siti dove stoccare i rifiuti per il periodo di stop del termovalorizzatore di Acerra, a maggio la Sapna (la società della Città Metropolitana addetta allo smaltimento dei rifiuti aveva individuato la piazzola numero 2 di Acerra (località Pantano) e il sito di Cava Giuliani nel comune di Giugliano, ma si legge nel documento «le procedure relative al rilascio delle autorizzazioni sono attualmente in corso e non si concluderanno nei tempi necessari all'avvio dei conferimenti», quindi, è stato necessario approntare delle ordinanze urgenti per «scongiurare possibili situazioni di emergenza e di rischio per la salute» perciò il sindaco metropolitano stabilisce di utilizzare una parte delle aree indicate da Sapna. La stessa società, però, dovrà attuare le prescrizioni di Arpac e Asl che non sono poche.

 

LE PRESCRIZIONI
L'elenco è lungo: al momento mancano i canali di scolo e i cordoli di contenimento, le pavimentazioni risultano sconnesse, non sono state individuate le reti di convogliamento del percolato, e sono presenti dei camion necessari all'attività dell'impresa. Non solo: è assente una lunga serie di documenti, a cominciare dalle planimetrie per finire alle relazioni tecniche sugli impianti antincendio, cosa particolarmente importante visto che il capannone adiacente, quello della Di Gennaro Spa, l'anno scorso andò in fiamme. Per ora non è stata fatta nemmeno la relazione tecnica sull'adeguatezza dei luoghi.
E a questo punto la vicenda si complica: se, come si sostiene nel documento firmato da de Magistris, non si fa in tempo a mettere a posto i siti di Giugliano ed Acerra, come si farà a sistemare Caivano?
GLI IMPRENDITORI
Secondo l'avvocato Denis Scarmozzino, rappresentante del consorzio Asi di Caivano, che riunisce le aziende presenti nell'area al cui interno dovrebbero essere sistemati i rifiuti, al momento l'ordinanza è inefficace: «Perché non sono state ancora adottate le prescrizioni e non sono stati fatti i lavori richiesti da Arpac e Asl che nel sopralluogo del 7 settembre hanno indicato la necessità di ulteriori interventi rispetto a quelli già individuati a fine agosto e hanno richiesto altri documenti come la documentazione vigili del fuoco».
Ma non solo: secondo il legale manca il presupposto fondamentale per poter emettere il provvedimento: l'emergenza. «Al momento - osserva Scarmozzino - non ci sono né rifiuti in strada né rischi per la salute, quindi non può essere emanata nessuna ordinanza contingibile e urgente».
Scatenato Nino Navas, vicepresidente del consorzio Asi. Su Facebook pubblica un post che raccoglie molti consensi: «Ci opporremo con tutti i mezzi! - scrive - Basta. Se loro non rispettano regole e leggi che tutelano tutti sarà guerra legale e in strada. Siamo uniti contro questi delinquenti. Questo è i l primo atto poi appena il termovalorizzatore ricomincerà a essere operativo dovremo combattere per far togliere anche le 400mila tonnellate che dal 2003 sono giacenti sul nostro territorio».
LA POLITICA
In campo anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Armando Cesaro, che sostiene: «Vale la pena di sottolineare che l'autorizzazione alla Sapna è stata data, sebbene con il parere favorevole dell'Arpac, con numerose prescrizioni sulla effettiva e perfetta funzionalità degli impianti e dei siti che dovranno accogliere i rifiuti. Chiediamo ed anzi pretendiamo la massima trasparenza su tutto: siamo pronti alle barricate. Pretenderemo un impegno formale e vigileremo sui tempi di svuotamento del sito perché mai come questa volta i ritardi sono inammissibili».
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