Riforma Cartabia, lavoratori della Giustizia in piazza a Napoli: «Servono almeno 400 assunzioni»

Riforma Cartabia, lavoratori della Giustizia in piazza a Napoli: «Servono almeno 400 assunzioni»
di Paola Marano
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 18:05 - Ultimo agg. 14 Ottobre, 07:16
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Chiedono al ministro Marta Cartabia nuove assunzioni in vista dell'applicazione della riforma del processo penale che porta la sua firma e che, secondo i sindacati, non tiene conto della carenza di personale nell’amministrazione giudiziaria. È questa la richiesta dei lavoratori dell’amministrazione giudiziaria di Napoli, riuniti stamattina in una assemblea - presidio davanti al Palazzo di Giustizia a piazza Giovanni Porzio. Una due giorni di mobilitazione indetta in maniera unanime dai principali sindacati, Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uilpa, nelle tre principali città italiane: sempre nella mattinata di oggi è stato il turno di Milano, domani invece la protesta si sposterà a Roma, in piazza Cavour, davanti alla sede della Corte di Cassazione. 

«Qui a Napoli per riempire le piante organiche servirebbero almeno 400 assunzioni negli uffici di giustizia – ha evidenziato Pierluigi Di Benedetto, segretario generale Uilpa Campania -  Purtroppo c'è un appesantimento notevole. La riforma prevede una caducazione dei processi che non rispettano la tempistica ridotta. Noi riteniamo che sia sacrosanto ridurre i tempi dei processi, ma pensiamo anche che non si possano ridurre se non si assumono nuovi magistrati e nuovo personale amministrativo. Per questo chiediamo al ministro di fare una ricognizione precisa anche sulla qualità dei processi, non solo sulla quantità, e di ridisegnare le piante organiche in base alle esigenze reali del territorio. Altrimenti non ci sarà poi giustizia». Per Carlo Tortora, segretario Cisl Fp – Napoli, la riforma «non individua bene quali sono gli obiettivi e non tiene in considerazione le reali necessità operative, mentre potrebbe invece rappresentare l’occasione per accendere un faro sulla necessità di un ricambio generazionale per i dipendenti pubblici». 

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Tutte istanze che i sindacati cercano di portare, finora senza successo, a un tavolo di trattative con il Ministero. «L'ultimo appuntamento che i rappresentanti nazionali avevano fissato con il ministro per discutere ancora una volta della riorganizzazione del sistema è stato disdetto – ha sottolineato Teresa Saetta, della Fp-Cgil di Napoli - I lavoratori e i cittadini hanno diritto a servizi della giustizia efficienti e non possono pagare lo sfascio della Giustiza»

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