Rinnovo patenti, 150mila visite mai dichiarate: sette medici indagati tra Napoli e Ischia

Rinnovo patenti, 150mila visite mai dichiarate: sette medici indagati tra Napoli e Ischia
di Gigi Di Fiore
Venerdì 9 Febbraio 2018, 00:01 - Ultimo agg. 09:46
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Gli accertamenti del I gruppo Napoli e della tenenza di Ischia della Guardia di finanza sono stati svolti a campione. Nel mirino, le dichiarazioni dei redditi dei medici e, in particolare, quelli che tra le loro attività professionali sono impegnati ad attestare l’idoneità psico-fisica necessaria ad ottenere il rinnovo della patente. Si tratta di medici di base e medici militari, anche in pensione da non più di dieci anni. 

La verifica della Guardia di finanza è stata doppia e su dati incrociati tra loro. Da una parte gli attestati informatici sulle richieste raccolti dalla Motorizzazione civile, con i certificati di idoneità sottoscritti dal medici, dall’altra le dichiarazioni dei redditi degli stessi sanitari nel periodo 2015-2016. Alla fine, sette per ora le posizioni di medici risultate sospette di evasione fiscale. Uno è di Ischia, gli altri sei di Napoli. Medici di base, ma anche medici militari in pensione.

I numeri appaiono incredibili. In sette hanno in due anni eseguito qualcosa come 154mila visite necessarie ad attestare l’idoneità psico-fisica di altrettanti patentati che chiedevano il rinnovo del loro documento. Gli accertamenti della Guardia di finanza sono per ora limitati alle evasioni fiscali, ma il numero delle visite effettuate potrebbe far sorgere sospetti su controlli medici eccessivamente rapidi o inesistenti. Un aspetto, però, per ora estraneo a questo primo accertamento. Eppure, il medico che svolge la sua attività a Ischia è riuscito a fare in due anni ben 28 mila visite. Considerando 506 giorni lavorativi in due anni, farebbero circa 55 visite al giorno.

«Per ora, dalle verifiche documentali, non può ricavarsi alcun ulteriore sospetto oltre l’evasione fiscale; si tratta di visite rapide che possono essere fatte in poco tempo» dice uno degli inquirenti della Guardia di finanza. Negli accertamenti, è emerso che molte di queste visite non venivano inserite nelle dichiarazioni dei redditi dei medici, nonostante risultassero tracciate dalla comunicazione informatica che, per legge, i sanitari devono trasmettere alla Motorizzazione civile.

Le visite per l’idoneità psico-fisica hanno un costo che varia, in base al territorio e ai servizi offerti della singole scuole guida che si rivolgono ai medici. Si va da 30 a 60 euro lordi, cui vanno tolte le percentuali alla scuola guida. In totale, all’attenzione della Guardia di finanza è finito un imponibile totale di oltre 800mila euro. Tre medici, tutti di Napoli, hanno subito ammesso la loro mancanza nelle dichiarazione dei redditi e hanno sanato la situazione pagando il dovuto all’Agenzia delle entrate, con una sanzione.

Gli altri quattro (tre di Napoli e uno di Ischia), invece, sono andati avanti con l’opposizione alla contestazione ricevuta ed è probabile che la vicenda arrivi dinanzi alle Commissioni tributarie. Tra i medici che hanno fatto ricorso, compare l’ischitano dalla media di 55 visite al giorno da 16 euro di guadagno l’una non dichiarati. Per questo medico, il totale di evasione fiscale calcolato dalla Guardia di finanza, sarebbe di ben 450mila euro.

 

«Stiamo sempre molto attenti, sollecitando sempre di ricevere elementi di certezza da valutare - dice il vice presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Bruno Zuccarelli - Appena avremo appreso i nomi dei colleghi, in base a quanto prevede l’articolo 39 li convocheremo per chiedere loro chiarimenti sulla vicenda. Chi si troverà in eventuale difetto accertato, sarà sottoposto al giudizio della commissione di disciplina. Ma, ripeto, bisogna avere elementi certi. Altrimenti si corre il rischio di trovarsi nella situazione di un collega che, di recente, arrestato e accusato di traffico di fustelle, è stato poi assolto perché il fatto non sussiste».

Una verifica svolta solo su eventuali evasioni fiscali dei medici legate alle visite per il rinnovo patenti.

Escluse altre ipotesi, in un sistema che, da qualche anno, viene tracciato in maniera rigorosa dalla trasmissione informatica della documentazione alla Motorizzazione civile. Del resto, è proprio attraverso i dati del sistema informatico messi a confronto, che sono state possibili le contestazioni ai sette medici. 

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