Viaggio nel Rione De Gasperi a Napoli Est, alloggi fatiscenti e abbandono

Viaggio nel Rione De Gasperi a Napoli Est, alloggi fatiscenti e abbandono
di Alessandro Bottone
Giovedì 14 Febbraio 2019, 20:11
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Il “vecchio rione De Gasperi” di Ponticelli ospita ancora tantissime persone. Negli ultimi mesi molti alloggi popolari, di proprietà del Comune di Napoli, sono stati liberati dalle famiglie ora ospitate nelle nuove palazzine costruite dall’altra parte di via De Meis, a poca distanza dal centro storico del quartiere dell’area orientale di Napoli.
 


I fabbricati fatiscenti, addossati gli uni agli altri, occupano un’area molto grande. Ormai non sono più abitabili. Anche la piccola chiesa del rione è abbandonata da diversi anni, così come il campo da calcio adiacente. Molte case hanno porte e finestre murate per evitare che possano essere occupate da altre famiglie. Difatti non sono mancati casi in cui qualcuno ha provato a impossessarsi di qualche spazio pur di avere un tetto sulla testa.
 
 

Si vive male. Lo denunciano i residenti che da anni combattono per il proprio diritto a una abitazione decente. I fabbricati, ormai datati, presentano tutti problematiche ai cornicioni, col distacco continuo di intonaco e di altre parti provocato dall’usura. Le scale, danneggiate e pericolose, non hanno illuminazione. Problemi ancora più seri si registrano all’interno delle abitazioni che presentano grosse infiltrazioni d’acqua, chiazze di muffa, distacco di intonaci, eccetera. Situazioni di assoluta invivibilità cui sono costretti a vivere centinaia di persone da diversi anni, anche famiglie con a carico persone con disabilità e anziani.

Oltre i nuclei famigliari già trasferiti negli alloggi nuovi di zecca ci sono altri in attesa di nuovi bandi e di nuove case popolari. Ci sono anche famiglie che non possono partecipare alle gare avendo avuto in passato problemi con la giustizia. Per il “vecchio rione De Gasperi”, considerato il motore della riqualificazione dell’area est di Napoli, è previsto l’abbattimento di oltre seicento alloggi e la ricostruzione di soli centoventi, con la realizzazione di un polmone verde. «Si sta valutando l'ipotesi di mantenere la parte che può essere riqualificata e limitata ad un'ottantina di alloggi, mentre il resto andrebbe abbattuto, integrando questo insediamento con attrezzature e servizi e creando luoghi diversi da quelli di oggi» si legge in una nota del Comune di giugno dello scorso anno.

L’abbandono e il degrado sono evidenti non solo nei numerosi abusi edilizi realizzati in questi anni ma anche nella sporcizia e nella spazzatura lungo le strade del rione. C’è addirittura la carcassa di una barca lasciata a ridosso dell’area verde dove sono stati sversati illecitamente numerosi rifiuti. I residenti vogliono capire cosa ne sarà di loro. Sono preoccupati per le condizioni in cui versano gli edifici in cui abitano.
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