Rione Sanità, arrivano le guerriere contro i violenti

Rione Sanità, arrivano le guerriere contro i violenti
di Maria Chiara Aulisio
Mercoledì 19 Febbraio 2020, 07:30 - Ultimo agg. 12:36
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Le donne della Sanità in campo per aiutare le donne della Sanità. Hanno subito violenze psicologiche e fisiche per anni, senza mai fiatare, mortificate in silenzio tra le pareti domestiche, troppo spesso sotto gli occhi dei figli costretti ad assistere impotenti alle botte e alle offese. Dopo la morte della loro amica Fortuna Bellisario, - la donna di 36 anni colpita dal marito con la stampella che usava per camminare, e poi trovata senza vita nel suo appartamento di Miano - hanno deciso - con coraggio e dignità - di dire basta alla brutalità e alla ferocia, dando vita a una realtà in grado di offrire aiuto e conforto a tutte le donne violate. Si chiama Forti Guerriere, l'associazione creata tra i vicoli del rione Sanità, che da oltre un anno offre un supporto sul territorio, concreto ed efficace, a quante sono rimaste vittime di abusi e violenza.

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Anima e motore dell'iniziativa, padre Antonio Loffredo. Il parroco della basilica di Santa Maria della Sanità - a cui va anche il merito di aver creato la «Paranza», la cooperativa che ha trasformato le Catacombe di San Gennaro da misterioso e misconosciuto sito in una delle maggiori attrazioni turistiche della città - lo scorso anno, di questi tempi, chiamò a raccolta un gruppo di professioniste per coinvolgerle nel suo ambizioso progetto. Su tutti l'avvocato Manuela Palombi, giovane e tenace penalista napoletana, che, tra le tante altre attività, difende gratuitamente le donne che decidono di denunciare gli aggressori: «In pochi mesi ho messo insieme almeno una ventina di casi - racconta - vado lì ogni martedì, con don Antonio facciamo formazione, organizziamo incontri e riunioni per spiegare e soprattutto ascoltare: in tante ignorano perfino la possibilità che possano avere dei diritti. L'obiettivo - aggiunge - è quello di metterle in guardia e tirarle fuori dalla morsa della paura e dell'angoscia nella quale vivono». Non è un centro anti-violenza, quello delle guerriere della Sanità, ma una associazione dove, di pomeriggio, anche i bambini del rione possono andare a fare i compiti.

«Abbiamo pensato al doposcuola perché poteva essere una occasione per incontrare le mamme e stabilire, un po' alla volta, un rapporto di fiducia - prosegue l'avvocato Palombi - una scusa offerta alle donne per uscire di casa liberamente e venire qui da noi». Dopo quasi 12 mesi di attività capillare nel quartiere per cercare di intercettare il disagio di quante hanno deciso di mettere fine alle angherie alle quali vengono sottoposte, raccontando e denunciando le malefatte dei loro aguzzini - le Forti Guerriere hanno organizzato un evento pubblico per presentarsi ufficialmente. E hanno scelto di farlo con una madrina d'eccezione, l'attrice Cristina Donadio che leggerà le storie, drammatiche, di due donne. Una si chiama Emanuela e porterà la sua incredibile testimonianza.

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«Ho visto casi davvero inimmaginabili - racconta ancora la Palombi - come quello di una moglie che ha subito la ferocia del marito per trent'anni prima di trovare la forza di denunciarlo. Ecco il nostro compito vuole essere anche questo: tendere una mano a chi non ha nessuno e non trova il coraggio per dire basta a violenze e vessazioni». Attualmente a prestare servizio presso l'associazione sono una ventina di donne della Sanità alle quali se ne aggiungono altre pronte a intervenire ogni volta che ce n'è bisogno. «Ormai hanno fatto scuola - spiega meglio l'avvocato - vengono chiamate anche in altri quartieri per fronteggiare le emergenze. Si è creata una vera e propria rete - grazie anche al contributo fondamentale delle forze dell'ordine del quartiere - che, speriamo, possa raccogliere sempre maggiori adesioni»

L'appuntamento è fissato per oggi pomeriggio, a partire dalle 17.30, al Nuovo Teatro Sanità. Sarà un incontro a più voci al quale, con don Antonio Loffredo e Manuela Palombi, parteciperanno - per parlare di prevenzione e tanto altro - anche Mariaflora Porzio, ostetrica; Martina Giordano, psicologa; Raffella Ruocco, welfare manager; Gabriella Fabbrocini, dermatologa. 
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