Grandi occhi sorridenti, la dolcezza stampata sul volto e la bellezza tipica di una ragazzina della sua età che, nonostante non sia più su questa terra, resterà per sempre scolpita nel cuore e nella mente di chi l’ha amata. Il ricordo di Anna Oppolo, strappata alla vita a soli 15 anni tre anni fa a causa di una rara forma di leucemia, continua ad essere vivo in alla Sanità e in tutta la città. Lunedì 26 luglio alle 18 Anna sarà infatti ricordata nel campetto di vico San Nicola alle Fontanelle per la terza edizione del memorial a lei dedicato. Un momento fortemente voluto dalla famiglia, soprattutto da mamma Giulia, che piuttosto che rinchiudersi nel suo dolore, si è unita ad altre mamme e ha trasformato la sofferenza in impegno e amore a favore di chi soffre, come le donne vittime di violenza che segue con l’associazione Forti Guerriere, nata grazie al sostegno e alla tenacia di padre Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità.
Era il 23 marzo 2018 quando la storia di Anna Oppolo fece il giro del web, commuovendo tutti i napoletani, da un quartiere all’altro, dove chiunque si mobilitò per cercare di reperire un farmaco non commercializzato in Italia che avrebbe potuto guarire la ragazza da una brutta infezione.
Una tragedia che a Napoli nessuno ha mai dimenticato in questi tre anni. Tanto che ai Quartieri Spagnoli è nato un centro educativo, per volere della famiglia, in suo nome. Mentre alle Fontanelle ha visto la luce il centro educativo “La Casa di Anna”, dove si offre un servizio gratuito per il sostegno scolastico e le attività ludico-ricreative ai minori dai 6 ai 13 anni grazie a tante volontarie come Teresa, Giusy e Tina e alle donne dell’associazione Forti Guerriere, nata sia per ricordare la piccola Anna che Fortuna Bellisario, vittima di femminicidio, grazie all’instancabile opera di padre Loffredo.