Rione Villa, niente coprifuoco: mamme e alunni in marcia

Rione Villa, niente coprifuoco: mamme e alunni in marcia
di Giuliana Covella
Giovedì 18 Aprile 2019, 07:30
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Alla vigilia del giovedì santo il clima che si respira tra le strade del Rione Villa, a più di una settimana dall'omicidio di Luigi Mignano, 57 anni, ucciso davanti al nipote di 3 anni a pochi passi dall'istituto comprensivo Vittorino Da Feltre, è quello di sempre. Strade semideserte, serrande abbassate e nessuna voglia di festeggiare la Pasqua. Un'atmosfera quasi surreale, dove a parlare sono unicamente i volti scuri di chi non gradisce il clamore mediatico degli ultimi giorni. Specie dopo le visite del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arrivato a sorpresa sabato scorso nella chiesa di San Giuseppe e Madonna di Lourdes, e del presidente della Camera Roberto Fico, giunto a scuola per portare solidarietà alla preside Valeria Pirone, a docenti e alunni ancora sconvolti da quanto accaduto. Intanto ieri la comunità del Rione Villa ha provato a lasciarsi alle spalle la scena dell'agguato consumatasi sotto gli occhi dei bambini e ha visto mamme, insegnanti e alunni sfilare tra le vie del quartiere per il precetto pasquale. Tutto ciò mentre si era diffusa la voce di presunte minacce e intimidazioni ai fujenti della Madonna dell'Arco, che lunedì in Albis dovrebbero essere in processione.
 
A oltre una settimana dall'omicidio avvenuto alle 8.45 in via Ravello, con cui s'incrociano via Sorrento e piazza Capri, il Rione Villa cerca di tornare alla normalità. Una normalità che non è poi così comune nel fortino dei clan di Napoli est, dove il clima che tuttora si respira è di omertà e paura. Una faida di camorra in atto tra i Rinaldi (a cui era legata la vittima dell'agguato di martedì 9 aprile) e i Mazzarella, in cui sembrerebbe assumere sempre più peso la cosca dei D'Amico che dal Rione Conocal di Ponticelli si è spostata al Rione Villa. Uno scenario che gli inquirenti stanno studiando in maniera certosina alla luce dell'ultimo omicidio nel rione delle stese. Eppure il quartiere prova a rialzare la testa, a partire da mamme, maestre e alunni che ieri hanno sfilato con uno striscione con la scritta pace dalla sede del plesso in via Sorrento fino a piazza Capri per il precetto pasquale insieme alla preside. «Abbiamo vissuto un bel momento - dice la Pirone - insieme ai docenti, agli studenti e ai genitori, per farci simbolicamente gli auguri di Pasqua. C'è stata una grande partecipazione e questo ci ha riempito di gioia».

Eppure mentre mamme e bambini sfilavano per la pace, si è diffusa la voce di un presunto coprifuoco che i vertici del clan avrebbero imposto (il condizionale è d'obbligo) ai devoti della Madonna dell'Arco. Secondo queste voci, non confermate, dato che non c'è stata alcuna denuncia al commissariato di polizia guidato dal primo dirigente Michele Cante, qualcuno legato alle famiglie malavitose del quartiere avrebbe detto a chiare lettere ai fujenti che non sono graditi, imponendo loro il silenzio. Una specie di invito a non svolgere nessun tipo di manifestazione in segno di rispetto per la persona uccisa né offerte davanti alle statue di Madonne e santi sparse qua e là in diversi altarini nel rione. «A me non è giunta alcuna voce di queste minacce. Certo è che domenica scorsa queste funzioni non ci sono state» dice il parroco don Modesto Bravaccino.
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