Roberti: «Cultura per vincere i clan
bene più presidi di Polizia a Napoli»

Roberti: «Cultura per vincere i clan bene più presidi di Polizia a Napoli»
di Maria Pirro
Mercoledì 31 Maggio 2017, 23:01 - Ultimo agg. 1 Giugno, 19:47
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«Il premio alla scrittrice Antonia Arslan è assegnato nel nome di una grande donna di cultura, napoletana, che ha segnato un'epoca, oltre ad aver co-fondato il Mattino, e ha soprattutto segnato una fase di riscatto femminile. Ancora oggi deve essere la nostra guida, quando parliamo di cultura della legalità». Lo dice il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, nel teatro San Ferdinando di Napoli, dove si festeggiano i 125 anni del giornale. Perché, sottolinea, la legalità è «innanzitutto cultura in generale, delle regole, ma anche dei principi, della solidarietà e della libertà: un patrimonio che è stato proprio di Matilde Serao, cui è dedicato appunto il riconoscimento, e che conserva tutto il suo valore in un momento in cui è necessario ripristinare un quadro di riferimento».
Oltre la letteratura e il giornalismo, le donne sono sempre più presenti nei clan e nelle organizzazioni criminali.
«Sì, le donne hanno assunto un ruolo di protagoniste assolute della società in tanti settori professionali, nell'imprenditoria e nella politica, e questo è assolutamente giusto. Il risvolto negativo è che abbiano assunto un ruolo importante anche nei clan camorristici. Ma questo è un fatto naturale. Come tutti i fenomeni, anche le organizzazioni criminali hanno una loro evoluzione: diceva Giovanni Falcone che hanno avuto un inizio e avranno una fine. Ma, trattandosi di organizzazioni molto pericolose per la libertà e l'economia, devono essere contrastate con tutti i mezzi migliori di cui disponiamo. Il mezzo più importante è proprio la cultura. E, dunque, oggi, nel nome di Matilde Serao, in questa occasione si fa cultura e si dà il premio a una donna di grande valore nell'ambito della cultura europea e si rinnova l'impegno a fare della cultura il principale strumento di affermazione della legalità e quindi di contrasto alla illegalità».
Oggi si è anche riunito il comitato per l'ordine e la sicurezza in prefettura. La cultura come strumento, ma quali sono, dall'altra parte, le forze in campo necessarie?
«Le forze in campo devono essere sempre adeguate alla sfida della criminalità organizzata. Bene, dunque, quanto è stato deciso nel comitato per l'ordine e la sicurezza a Napoli, ovvero di rafforzare i presidi di polizia: credo ognuno debba fare la propria parte, impegnandosi sempre di più in questa sfida che è fondamentale per la tenuta della nostra democrazia».
Un'ultima domanda: sul ritorno a esercitare la professione dell'avvocato Michele Santonastaso, condannato in primo grado per reati di mafia, rivelato dal Sole24Ore. Sulla vicenda è intervenuto lo scrittore Roberto Saviano.
«Non posso esprimere giudizi, perché lo sto apprendendo ora. Mi riservo di esprimere giudizi quando conoscerò bene tutti i risvolti della vicenda».
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