Rom, Pd in rivolta: «Azione scelleratam ma i vertici sono stati assenti»

Rom, Pd in rivolta: «Azione scelleratam ma i vertici sono stati assenti»
di Maria Rosaria Ferrara
Venerdì 7 Giugno 2019, 08:42 - Ultimo agg. 10:06
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L'impegno a offrire una tensostruttura e attivare una task force di servizi sociali. Sono queste le soluzioni temporanee individuate dal governo, tramite il Comune di Giugliano, per gli oltre 400 rom sgomberati lo scorso 10 maggio. La comunicazione ha portato la Corte europea dei diritti umani a sospendere le misure urgenti richieste allo Stato. Ma la decisione, se da un lato è stata ben accolta da chi ha portato avanti il ricorso dei rom all'organo di Strasburgo, dall'altro ha riacceso lo scontro politico.

LO SCONTRO
Gli ultimi a inveire contro il sindaco Antonio Poziello e il loro stesso partito sono i consiglieri comunali del Pd. «Fa tanto rumore il silenzio tenuto dagli organismi provinciali e regionali del partito e degli stessi eletti nel nostro collegio. Un silenzio che è parso ai più una sorta di accondiscendenza all'azione del sindaco - scrivono in una nota -. Per sgombrare il campo anche noi da quella che riteniamo una scellerata ipotesi, chiediamo agli organismi provinciali e regionali di chiarire espressamente quale posizione intendono assumere rispetto alla intera vicenda in un incontro da tenersi presso il circolo di Giugliano». 

 

Il Comune, oltre a offrire alloggi temporanei, in attesa di creare le condizioni di un vero processo di integrazione, si è impegnato a non effettuare alcuno sgombero finchè le soluzioni avanzate non siano realizzate. Ed è proprio il timore di un nuovo allontanamento forzato ad allarmare le famiglie che da quasi un mese stanziano su un'area privata a pochi metri dall'ex campo. Ancora senza acqua né energia elettrica, accampati in auto e furgoni. A loro disposizione solo alcuni bagni chimici. L'associazione «21 luglio», che ha supportato il ricorso a Strasburgo, ha favorevolmente accolto la sospensione della Corte. «Dopo trent'anni di ghettizzazione - ha commentato il presidente Carlo Stasolla - per la prima volta si apre un'occasione storica per l'inclusione delle comunità rom». I 450 residenti dell'ex campo di via Vaticali dovrebbero essere dislocati tra una tensostruttura e centri di accoglienza sia a Giugliano che in altre città della regione.

Secondo il consigliere pentastellato Nicola Palma potrebbero essere accolti nella tensostruttura della chiesa di San Massimiliano Kolbe dove lo scorso anno furono ospitati a seguito dell'emergenza neve. La decisione della Corte, secondo Palma, ha «tracciato una linea». Palma attacca poi il sindaco e la sua maggioranza: «Nessuno proferisce parola, poi tra qualche mese avranno il coraggio di chiedere i voti per le prossime elezioni. Oggi per la paura di perderli, quei voti, nessuno parla ma questa potrebbe essere la soluzione alle problematiche ambientali, sanitarie e di degrado legate ai rom. L'azione intrapresa per questa comunità potrebbe essere avviata anche per le altre presenti a Giugliano».
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