Rosa Alfieri, la perizia psichiatrica rivela: Elpidio d’Ambra è sano di mente

Rosa Alfieri, la perizia psichiatrica rivela: Elpidio d’Ambra è sano di mente
di Marco Di Caterino
Venerdì 28 Ottobre 2022, 15:04 - Ultimo agg. 17:40
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Colpo di scena nella seconda udienza in corte di assise per l’omicidio di Rosa Alfieri, la ventiduenne di Grumo Nevano strangolata nel cortile della sua abitazione dal reo confesso Elpidio D’Ambra, poi arrestato 48 ore dopo l’atroce delitto.

La perizia psichiatrica richiesta dall’avvocato difensore dell’imputato ha evidenziato come l’uomo sia sano di mente, circostanza questa che aggrava ancora di più la sua posizione. Nel corso dell’udienza è stato sentito il comandante della caserma dei carabinieri di Grumo Nevano, che ha illustrato alla corte presieduta da Concetta Cristiano, giudici a latere Paola Scandone, i luoghi dove avviene il delitto, descrivendo il piccolo appartamento preso in affitto due mesi prima dell’omicidio da Elpidio d’Ambra, appena rientrato dalla Spagna dove era stato arrestato per violenza in famiglia e fusto. 

 

Il sottufficiale, molto preciso e minuzioso nella sua descrizione, ha descritto le modalità della scoperta del cadavere, fatta dal padre della vittima. La povera ragazza fu ritrovata dal genitore priva di vita nel piccolo disimpegno del miniappartamento tra il bagno e la stanza da letto, messa a soqquadro nel corso della violenta colluttazione tra la vittima e il suo carnefice. Uno choc per il genitore, che con gesto di pietas coprì il seno della figlia con i brandelli della maglietta. Il sottufficiale ha illustrato alla corte le ricerche scattate all’istante, il reperimento di un video, ripreso dalle telecamere della stazione di Grumo-Frattamaggiore, le cui immagini hanno mostrato l’assassino acquistare alcuni gratta e vinci e un biglietto per Napoli.

Video

Il secondo teste, il capitano Luca Arrigo, all’epoca in servizio presso la compagnia di Giuliano hai invece ha evidenziato le modalità con le quali fu individuato, presso l’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, Elpidio d’Ambra, che una volta giunto a Napoli con il treno proveniente da Frattamaggiore, aveva preso un taxi, facendosi fermare dapprima presso un negozio di abbigliamenti al corso Umberto di Napoli, per cambiarsi d’abito, per poi farsi condurre nel Rione Traiano dove, secondo la sua confessione, acquistò della droga tagliata male tanto da provocargli un malore. Riconosciuto da due agenti della polizia, che verranno sentiti nella prossima udienza dell’8 novembre, l’assassino fu arrestato e condotto in carcere.

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