La pace fiscale è di nuovo possibile. La domanda per aderire alla rottamazione-quater dovrà essere presentata entro il 30 aprile. Poco più di due mesi per aderire alla nuova sanatoria, che riguarderà un arco di tempo più lungo rispetto alla precedente rottamazione. I contribuenti che potranno usufruire della sanatoria sono 19 milioni in tutta Italia, di cui quasi 2 in Campania, tra le regioni con la morosità più elevata.
Questa volta ad essere inclusi nel perimetro del nuovo provvedimento sono tutti i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione nel periodo compreso tra il 2000 e il 30 giugno 2022. Entro quella data potranno essere cancellati i debiti maturati con l’Erario, le imposte e i contributi dovuti, risparmiando il costo di sanzioni, interessi e aggio. I contribuenti possono presentare la domanda sul sito della società di riscossione, allegando i documenti di riconoscimento, oppure accedendo all’area riservata con le credenziali Spid, Cie (carta di identità elettronica) o Cns (carta dei servizi), ma senza la documentazione di riconoscimento.
Nel primo caso, occorrerà ricevere tre e-mail.
I contribuenti napoletani avranno, dunque, la possibilità di aderire alla rottamazione quater. Il numero di coloro che saranno coinvolti è potenzialmente elevatissimo. La Campania è la terza regione italiana, relativamente al totale delle cartelle esattoriali emesse negli anni scorsi. I carichi affidati all’ex Equitalia comprendono tutte le tasse, imposte, multe o tributi locali dovute dai contribuenti morosi all’Agenzia delle Entrate, agli enti locali, all’Inps o alle casse previdenziali private. Le cifre, come di consueto, fanno rabbrividire. La stima sul totale delle somme non corrisposte dai “morosi” in Campania corrisponde a circa 110 miliardi di euro. In particolare, a Napoli e provincia l’ammontare complessivo delle morosità si aggira intorno ai 60 miliardi di euro.
Le domande di adesione alla rottamazione quater, questa volta, potranno essere inoltrate solo per via telematica. Sono inclusi anche i carichi contenuti in cartelle non ancora notificate e quelli già oggetto di una precedente rottamazione, «anche se decaduta per il mancato o tardivo pagamento di una delle rate del relativo precedente piano di pagamento». Coloro che non erano riusciti a rispettare un piano di pagamento, dunque, avranno la possibilità di riprovarci. L’importo totale potrà essere versato in un’unica soluzione o dilazionato in un massimo di 18 rate in 5 anni, con le prime due di importo pari al 10% del totale della somma dovuta. Sulla nuova rottamazione non mancano le perplessità tra gli addetti ai lavori, in parte dovute agli esiti non brillanti della precedente sanatoria, che ha generato incassi globali per 6,3 miliardi su 26,3 previsti.
«La Rottamazione Quater - spiega Ezio Stellato, dottore commercialista e presidente del Cesfi, Centro Studi Fiscalità internazionale - sembra destinata a seguire le orme della Rottamazione Ter, che ha fallito a causa del basso numero di adesioni. La scarsa liquidità delle persone e la difficoltà a saldare i debiti con Ader potrebbero dissuadere molti contribuenti dall’adesione, mentre altri potrebbero indebitarsi ulteriormente per adempiere agli obblighi. Se tanti contribuenti non hanno più soldi, anche perché sono terminati gli aiuti di Stato, come potrebbero affrontare la rottamazione Quater?».
Il conseguente mancato incasso in Campania, secondo Stellato, sarebbe di quasi 2 miliardi di euro. Il gettito totale previsto dal governo per la rottamazione, infatti, è di 12,4 miliardi. E la Campania corrisponde ad oltre il 15 per cento del totale delle riscossioni. Di tutt’altro avviso il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Napoli Eraldo Turi: «È un provvedimento legislativo che è stato accolto positivamente da imprese e famiglie. La rottamazione quater rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno, dopo la crisi provocata dal conflitto in Ucraina, dal caro-bollette e dall’aumento dell’inflazione».