Ryanair fa rotta su Napoli,
750 posti di lavoro

Ryanair fa rotta su Napoli, 750 posti di lavoro
di Nico Falco
Venerdì 2 Dicembre 2016, 12:23 - Ultimo agg. 12:49
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Diciassette nuove rotte, per collegamenti finora inediti e a basso costo. Si presenta così Ryanair, che con un investimento di 300 milioni di dollari prospetta un incremento del traffico aereo a Capodichino fino ad arrivare, a regime, ad un milione di passeggeri in più. La compagnia irlandese sarà operativa nello scalo napoletano dal prossimo marzo, con un piano di investimenti che comprende sia potenziamenti delle rotte già esistenti con altre compagnie sia l'introduzione di nuove mete.
 

 


Il tutto con tariffe molto basse, anticipate da una promozione speciale: per celebrare l'approdo a Napoli saranno in vendita biglietti a partire da 19.99 euro per viaggiare fino al maggio 2017, prenotabili a partire dalla mezzanotte di martedì 6 dicembre. Nel dettaglio, il piano del colosso low cost comprende l'utilizzo nella base napoletana di 3 aeromobili, per un investimento totale di 300 milioni di dollari, suddiviso equamente tra marzo, maggio e luglio; 17 nuove rotte per 69 voli settimanali, che collegheranno Napoli agli aeroporti di Brema, Copenaghen, East Midlands, Eindhoven, Francoforte Hahn, Danzica, Kaunas, Lisbona, Madrid, Manchester, Orio al Serio, Siviglia, Stoccolma, Tolosa, Treviso, Valencia e Varsavia Modlin.

L'operazione sarà interessante anche sotto il profilo occupazionale: rilanciando i dati di una ricerca condotta da Aci Airport Council International, Ryanair stima che l'incremento di un milione di passeggeri possa portare fino a 750 posti di lavoro tra dipendenti diretti e indotto. Capodichino è il ventisettesimo aeroporto nazionale dove ha deciso di investire il vettore irlandese, che con lo scalo napoletano conta sedici basi in Italia e 86 in Europa. Per i progetti su Napoli, parte di un più ampio piano già annunciato negli scorsi mesi che prevede l'utilizzo di 10 aerei per totali 1 miliardo di dollari e 44 nuove rotte, è stata determinante la scelta del Governo di scongiurare l'aumento delle tasse di imbarco inizialmente previsto in 2,5 euro per passeggero. A spiegarlo, durante la presentazione ufficiale del piano, David O'Brien, direttore commerciale della compagnia, che ha ringraziato la Gesac, con cui è stata concordata la programmazione delle tratte, e «il premier Renzi e il ministro Delrio per la revoca dell'incremento della tassa municipale, grazie a cui possiamo annunciare che la crescita nazionale prevista, di 3 milioni, da 32 a 35, sarà di 4 milioni di passeggeri».

«Entro il 2017 si prevede che le nuove rotte andranno a regime, rendendo effettivo il milione di passeggeri in più dello scalo, - ha spiegato Armando Brunini, amministratore della Gesac, la società che gestisce Capodichino, - che si traducono in un importante passo avanti per le aziende che vivono di turismo e per i napoletani, che con questo investimento potranno raggiungere, partendo direttamente dalla città, anche delle capitali con cui finora Napoli non era collegata».

«Napoli - ha commentato il sindaco, Luigi de Magistris - è una città che vuole rafforzare molto il suo ruolo di una delle città più importanti al mondo», e per fare ciò «l'aeroporto deve rafforzarsi e per Ryanair non poteva esserci investimento migliore». Sull'aeroporto napoletano, ha ricordato il sindaco, «c'è un investimento importante con il Patto per Napoli che permetterà alla metropolitana di raggiungere il centro città dall'aeroporto. Diventerà una zona commerciale ancora più vissuta e anche la riqualificazione dello spazio esterno che stiamo facendo con Gesac dimostra quanto per noi sia strategica l'area». In questi giorni, restando nel mondo aeroportuale, a Napoli è in programma anche ASQ, il più grande forum mondiale di valutazione dei servizi aeroportuali, a cui hanno preso parte oltre 120 delegati, provenienti da 30 paesi, in rappresentanza di 60 aeroporti.
La sede dell'evento, dopo Australia ed Ecuador, è stata scelta anche grazie al trend costante in ascesa dell'indice di gradimento di Capodichino, primo in Italia nel 2015 tra quelli aderenti.

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