Salvo D'Acquisto, l'Arma ricorda
il sacrificio del carabiniere eroe

Salvo D'Acquisto, l'Arma ricorda il sacrificio del carabiniere eroe
di Giuliana Covella
Venerdì 23 Settembre 2022, 15:05 - Ultimo agg. 15:21
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Aveva solo 23 anni, quando sacrificò la sua vita per salvarne altre 22. Un eroe che, dopo 79 anni, viene ricordato come esempio di coraggio e fedeltà soprattutto per le giovani generazioni. Nella piazza che porta il suo nome a Napoli, dove c’è il monumento che lo ricorda, questa mattina si è svolta la commemorazione del settantanovesimo anniversario della morte del vice brigadiere dei carabinieri Salvo D’Acquisto, che il 23 settembre 1943 si sacrificò per salvare un gruppo di civili innocenti durante un rastrellamento delle truppe naziste. Un gesto che gli valse il riconoscimento della medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Una storia che, ancora una volta, è stata ripercorsa attraverso il ricordo nel corso della mattinata dedicata alle celebrazioni. Il giorno precedente la morte del carabiniere - 79 anni fa - l’esplosione di alcune casse di munizioni uccise un soldato tedesco e ne ferì altri due.

Le casse erano depositate in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza, in località Palidoro, poco lontano da Torrimpietra, dove aveva sede la stazione comandata da Salvo D’Acquisto. Nonostante si fosse trattato di un incidente, l’evento fu ritenuto dalle milizie tedesche un attentato organizzato dagli italiani. Il vice brigadiere provò a persuaderli, ma l’ufficiale nazista non diede peso alle sue spiegazioni e ordinò di rastrellare le abitazioni di 22 persone a caso. Fu allora che il militare italiano offrì la propria vita in cambio del rilascio dei 22 ostaggi, già costretti a scavarsi da soli la fossa. Erano le 17.15 quando il Feldwevel Hansel Feiten diede l’ordine fatale: prima di morire sotto i proiettili tedeschi, D’Acquisto gridò “Viva l’Italia!”.

Oggi, dopo 79 anni da quel gesto eroico e a due anni dal centesimo anniversario della nascita, i carabinieri hanno commemorato il suo sacrificio. A Napoli il comandante interregionale “Ogaden” generale di corpo d’armata Andrea Rispoli, insieme al comandante provinciale dei carabinieri di Napoli generale Enrico Scandone, ha deposto un cuscino di fiori sulla tomba dell’eroe nella basilica di Santa Chiara, alla presenza degli alunni della Levi-Alpi di Scampìa accompagnati dalla dirigente scolastica Rosalba Rotondo. Successivamente è stata deposta una corona d’alloro sul monumento nella piazza a lui intitolata.

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