San Giorgio a Cremano, un centro antiviolenza in due beni confiscati alla criminalità

San Giorgio a Cremano, un centro antiviolenza in due beni confiscati alla criminalità
Giovedì 1 Luglio 2021, 13:53
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Taglio del nastro per il centro antiviolenza Maria e casa di accoglienza per donne maltrattate rispettivamente in due appartamenti confiscati alla criminalità in via Francesco Cappiello a San Giorgio a Cremano. Il presidio di legalità è stato realizzato grazie al finanziamento di oltre 250mila euro da parte del ministero degli Interni attaverso il pon legalità. La struttura ha nove posti letto e uno sportello ascolto per venire incontro alle richieste delle vittime, offre consulenza psicologica e legale. Dopo una visita alla struttura, alla presenza delle istituzioni, la serata ha visto un secondo momento nella scuola Stanziale con un cortometraggio del regista Gianni Parisi sul centro antiviolenza. 

«Oggi è una festa insieme a molte autorità e amministratori», ha detto il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno. «Aprire un luogo di accoglienza e antiviolenza in un bene confiscato ha una valenza fondamentale a San Giorgio, un segno di come la nostra città tende a dare una mano a coloro che sono in difficoltà.

Ma farlo in un bene confiscato alle mafie significa testimoniare l'importanza di rimarcare una grande differenza tra una città che difende i più deboli dai soggetti che vanno espulsi dalla nostra comunità che sono mafie e camorre». 

E se l'assessore alle politiche sociali del Comune Giuseppe Giordano ha rimarcato l'esigenza di fare rete, la consigliera regionale Loredana Raia ha espresso plauso e felicità all'iniziativa: «Come Regione abbiamo profuso un impegno molto attivo per aiutare le donne ad uscire dalla spirale della violenza». 

Il presidente della commissione regionale antimafia Giampiero Zinzi ricorda che «quando un bene vien confiscato alla camorra è già una vittoria ma la vittoria più grande è restituirlo alla propria comunità e non è semplice perché la burocrazia neanche in questo ci aiuta. In commissione anticamorra ogni giorno lavoriamo per semplificare l'iter burocratico, chiediamo all'agenzia nazionale dei beni confiscati di essere più vicina ai territorio e lo è già tanto. E quando un bene viene utilizzato per finalità sociali è una vittoria per tutti». 

Il questore vicario di Napoli Riccardo Caccianini ha detto: «Mettere una struttura del genere in un luogo confiscato alla criminalità organizzata con un finanziamento del ministero degli Interni, è un aspetto che va sicuramente rimarcato». In rappresentanza del comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Francesco Novi: «La sicurezza non è solo un tema delle forze di polizia ma è un sistema composto da tanti aspetti, dall'impegno degli enti locali e della cittadinanza. E il luogo della scuola è il punto più importante dove cominciare da piccoli a combattere una subcultura della prevaricazione». 

Patrizia Ferrione, dirigente scolastica del IV Stanziale, ha invece parlato di una scuola «con un piano di offerta formativa che ha al suo interno la diffusione della cultutra della differenza di genere. Vuol dire che dobbiamo insegnare ai nostri alunni l'importanza delle donne all'interno dei canoni che sono il canone letterario, storico, artistico. E noi lavoriamo molto su questo aspetto».

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