San Giovanni Bosco, sgomberata la buvette della camorra: è bagarre

San Giovanni Bosco, sgomberata la buvette della camorra: è bagarre
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 6 Marzo 2020, 07:30
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Momenti di tensione ieri mattina al San Giovanni Bosco, dove sono stati sgomberati i locali che un tempo ospitavano bar e ristorante. Una buvette ritenuta illegittima, al punto tale da spingere il direttore dell'Asl Napoli uno sgomberarli, forte di quanto emerso da inchieste giudiziarie e amministrative.

Ieri mattina, nell'ospedale di via Briganti, sono intervenute forze dell'ordine, ad eseguire la parte finale dello sgombero, per liberare le aree della ex buvette e dell'ex bar da mobili e beni ancora riconducibili a imprenditori ritenuti abusivi. Un'opera di sgombero e di riappropriazione, direttamente seguita dal direttore generale di Asl Napoli uno Ciro Verdoliva, in una mattinata scandita anche da momenti di particolare tensione.
 

In questi giorni era stato spedito a mezzo pec un ultimatum per il ritiro del materiale, altrimenti destinato in deposito o in distruzione. Una prima tappa che è stata interrotta più volte da alcune persone che hanno iniziato ad inveire per ostacolare l'intervento di normalizzazione. Soggetti non identificati che hanno provato a fare la voce grossa, ad inveire e ingiuriare contro i vertici di dell'ospedale e della stessa Asl Napoli uno, per contrapporsi al provvedimento di sgombero. Ma proviamo a capire in cosa consiste il nuovo caso San Giovanni Bosco. Una vicenda che risale addirittura al 2014 e che ha fatto registrare un colpo di scena lo scorso anno. Ma andiamo con ordine: nel 2014, vennero eseguite decine di misure cautelari contro i vertici del clan Contini, facendo emergere comunque uno spaccato di possibili collusioni con imprenditori che lavoravano all'ombra del San Giovanni Bosco. Uno scenario confermato un anno fa, con la seconda tranche dell'inchiesta sulla camorra del Vasto-Arenaccia e sui tentacoli nei reparti ospedalieri. Tante eccellenze, una maggioranza di dipendenti onesti, ma anche il tentativo costante di fare pressioni in materia di appalti e di finanziamenti.

Ieri lo Stato ha provato a riprendere possesso dei due locali che appartengono al nosocomio, forte di un provvedimento amministrativo ad hoc, ma si è trovato di fronte la resistenza degli ex titolari. Questa mattina si torna al San Giovanni Bosco, con la seconda tappa di uno sgombero all'insegna dell'operazione legalità. 
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