Napoli Est, dopo il mare è negata anche la passeggiata: rifiuti e barche abbandonate

Napoli Est, dopo il mare è negata anche la passeggiata: rifiuti e barche abbandonate
di Alessandro Bottone
Martedì 12 Maggio 2020, 19:36
2 Minuti di Lettura
La passeggiata a mare di San Giovanni a Teduccio, nella periferia orientale di Napoli, è nel pieno degrado. L'emergenza sanitaria del coronavirus ha solo peggiorato la possibilità di intervento per ripristinare igiene e decoro lungo la linea di costa il cui mare resta negato da anni per il forte inquinamento.

Negati non solo i 929 metri di Pietrarsa la cui acqua è classificata come «scarsa» ma anche altri 1700 identificati come «aree non risanabili», ovvero quelli all'altezza del depuratore dismesso di via Boccaperti. Il divieto di balneazione per quasi due chilometri e mezzo è stato confermato con una ordinanza del sindaco di Napoli di qualche giorno fa. Se le limpide acque restano negate non va meglio per scogliera, spiaggia e passeggiata sovrastante. Cartacce, mozziconi di sigaretta, plastica si trovano dappertutto. Il vento li sposta continuamente e molta spazzatura finisce direttamente in mare. Ci sono anche pneumatici e ingombranti. La stradina a ridosso dei binari della linea ferroviaria si presenta anch'essa trascurata, con deiezioni canine non raccolte. Il problema principale, però, resta lo spazio occupato da diverse barche abbandonate in zona.

La situazione risulta essere più complicata di quanto potrebbe apparire ai cittadini che reclamano l'assenza totale di manutenzione. Difatti al momento non è del tutto chiara la proprietà degli spazi che potrebbero ancora rientrare tra i beni del demanio. In un documento prodotto dagli uffici della VI municipalità e riferito all'appalto del 2015 per i lavori di riqualificazione della passeggiata, però, si specifica che questa è una «strada facente parte della rete di viabilità secondaria», ovvero tra le strade a valenza municipale. Difatti il segmento di passeggiata tuttora esistente fu realizzato per iniziativa dell'allora circoscrizione di San Giovanni a Teduccio nel corso dei primi anni Duemila. Sarà necessario, dunque, prima chiarire la competenza per poter proseguire con le varie attività, a partire dalla rimozione delle barche abbandonate e dei numerosi rifiuti. Da approfondire anche la competenza sulle cabine realizzate sotto la passeggiata e normalmente utilizzate dai pescatori.

Lo stato di abbandono e degrado della zona è stato portato all'attenzione dell'assessore competente e degli altri amministratori dal consigliere comunale Francesco Vernetti, presidente della commissione “Qualità della vita” che si occupa anche di decoro urbano e della risorsa mare. Nella nota si specifica che è necessario «effettuare spazzamento costante con sostituzione dei cestini gettacarte oramai deteriorati irrimediabilmente dal tempo, visto che la zona è frequentata costantemente dai cittadini». Occorre una riqualificazione generale del tratto anche per mettere in sicurezza la ringhiera che dà sulla scogliera e recuperare panchine e pavimentazione. Con la “fase 2” dell'emergenza sanitaria molti residenti della periferia orientale sono tornati a frequentare il posto per una passeggiata e per godersi il panorama immaginando un destino diverso per il mare che bagna Napoli Est.
© RIPRODUZIONE RISERVATA