Napoli, inagibile il palazzo di Moscati:
braccio di ferro e sgombero rinviato

Alcuni momenti dello sgombero a via Cisterna dell’Olio
Alcuni momenti dello sgombero a via Cisterna dell’Olio
di Antonio Folle
Lunedì 24 Febbraio 2020, 19:43
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Rinviato di qualche giorno lo sgombero degli 8 nuclei familiari dallo stabile di via Cisterna dell'Olio 10, il palazzo dove ha vissuto San Giuseppe Moscati, diventato inagibile a causa del cedimento di un solaio nel 2018. Nelle scorse settimane palazzo San Giacomo aveva notificato ai residenti la necessità di sgomberare l'edificio a causa delle precarie condizioni di staticità del fabbricato. I cittadini si sono immediatamente mobilitati con una contro-perizia che attesta come, nel palazzo di via Cisterna dell'Olio, non ci sia alcun pericolo crollo. Dopo qualche comprensibile momento di tensione che si è registrato alla vista delle forze dell'ordine, la situazione è ritornata alla calma. Lo sgombero è stato rinviato di qualche giorno.
 
 

Quella ottenuta stamattina dai residenti, però, ha tutta l'aria di una vittoria di Pirro. Come ha precisato Monica Buonanno, assessore comunale con delega al Diritto all'Abitare, lo sgombero è stato rinviato solo per consentire agli operai di Napoliservizi di effettuare alcuni lavori di consolidamento e per consentire il passaggio di un anziano residente affetto da una grave forma di invalidità che non gli consente di camminare. Lo sgombero, si farà tra pochi giorni, presumibilmente entro la fine della settimana.
 

«Questo palazzo è stato dichiarato pericolante già da tempo - ha spiegato Monica Buonanno - il Comune anzitutto ha a cuore l'incolumità dei cittadini e quindi sono state avviate tutte le pratiche per poterlo liberare. È evidente che ci sono nuclei familiari che hanno difficoltà a ricollocarsi in altre abitazioni. Come assessorato ci siamo preoccupati affinchè le persone, in condizioni di sicurezza, potessero andare altrove. Gli operai - ha continuato - hanno trovato una situazione che non consente lo sgombero di una persona disabile in sicurezza. Quindi nei prossimi giorni si interverrà per rimuovere gli ostacoli e procedere allo sgombero che in ogni caso si deve fare. Sappiamo - ha poi concluso Monica Buoannno - che i residenti hanno prodotto una loro perizia, la terremo in considerazione. Quello che vogliamo ribadire ai cittadini è che i servizi sociali sono al loro fianco e che non bisogna aver paura dei servizi sociali che sono accanto e non contro le famiglie».

Al fianco dei residenti stamattina in strada anche gli attivisti di "Magnammice 'o pesone", esponenti della II Municipalità - tra cui l'assessore alla Manutenzione urbana Marcello Cadavero - e la consigliera comunale Laura Bismuto. «Quella di stamattina è una piccola vittoria - ha affermato l'esponente del consiglio comunale - ma che non risolve il problema. La situazione non è facile e non è felice. Sono otto nuclei familiari, tra cui molti anziani, disabili e bambini. Spiace constatare che, come ormai di consueto, si è arrivati ai tempi stretti. Ci fa piacere che siamo riusciti a scongiurare questo sgombero coatto oggi, ma vanno assolutamente messe in campo al più presto soluzioni alternative per queste persone che non possono in alcun modo finire per strada».

I residenti dello stabile di via Cisterna dell'Olio hanno annunciato di voler proseguire la loro battaglia e hanno rilanciato, puntando il dito contro il Comune di Napoli responsabile di non aver mai effettuato lavori di consolidamento e messa in sicurezza dello stabile dopo il crollo - che coinvolse la stanza dove visse il medico-santo Giuseppe Moscati - di due anni fa. Gli ultimi lavori sul palazzo, infatti, risalgono addirittura al post-terremoto, quando, con iniezioni di cemento all'interno delle crepe, si tentò di consolidare la struttura colpita dalle violente scosse. 

«Ci hanno detto che dobbiamo andare via - ha dichiarato Cinzia Buonocore, residente del palazzo - ma non ci hanno detto dove. L'unica soluzione che ci hanno offerto prevedeva lo smembramento della nostra famiglia, con l'affidamento dei bambini ad un centro sociale, degli anziani ad una casa di riposo e dei cani ad un canile. Una soluzione che non possiamo in alcun modo prendere in considerazione. Noi siamo esseri umani - la denuncia - il Comune ci tratti come tali, e non come secchi della raccolta differenziata. Noi non crediamo alla storia del palazzo pericolante, la nostra perizia lo dimostra. E lo dimostra il certificato di agibilità rilasciato dai Vigili del Fuoco intervenuti dopo il crollo del solaio. Da allora non è stato fatto niente per il palazzo e oggi il Comune si presenta in armi per sbatterci fuori. La verità - ha poi concluso la cittadina - è che forse questo palazzo fa gola alle speculazioni di qualcuno».

Tra le "vittime" di quello che sarà l'inevitabile sgombero che avrà luogo tra pochi giorni anche una attività commerciale che vantava più di 50 anni di storia. Mentre il Comune di Napoli appare nel caos, i residenti di via Cisterna dell'Olio affilano le loro armi in quella che si profila essere una lunga battaglia a suon di perizie e contro-perizie. Il Comune - come sottolineato anche dagli stessi cittadini - ha seguito tutto l'iter previsto dalle leggi per la notificazione degli sgomberi, premurandosi anche di inviare assistenti sociali a rilevare le necessità di ogni nucleo familiare. Molti, però, continuano a chiedersi come sia possibile procedere a una ordinanza di sgombero coatto di anziani affetti da gravi forme di disabilità e di bambini senza offrire una soluzione alternativa. 
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