«Il blocco dei ricoveri nel reparto di pediatria all’ospedale Annunziata, con la perdita dei 16 posti letto riservati ai bambini, è l’ultimo esempio dello sfascio in cui versa la sanità a Napoli, per le scelte scellerate compiute dalla regione Campania che affronta l’emergenza solo con le chiusure. Ora basta! Ci faremo sentire con forza per cambiare una volta e per tutte il modello organizzativo che rappresenta la causa scatenante dei guasti prodotti in questi mesi».
Il leader della Funzione Pubblica Cisl di Napoli Luigi D’Emilio è su tutte le furie. «Ormai da due anni - dice - assistiamo ad un metodo che ha determinato il vuoto delle strutture sanitarie nel centro storico, creando un imbuto verso gli ospedali di eccellenza costretti a loro volta ad interrompere le attività primarie, causando disagi drammatici nei pazienti e nei cittadini. La chiusura del san Giovanni Bosco e del Loreto Mare interamente trasformati in strutture Covid, dei reparti di chirurgia e medicina al Cardarelli, e di tante altre eccellenze come la cardiologia del Monaldi, la riduzione dell’attività chirurgica al 50%, sono solo alcuni esempi del grande disagio esistente ed hanno un mandante preciso nel decisore politico regionale, incapace di dare risposte alla domanda di salute che viene dai territori. Il governatore De Luca non fa assunzioni, non stabilizza i precari, in cambio chiude tutto.