L'ultimo caso è di pochi giorni fa: a una terapista di un centro di riabilitazione con contratto a tempo determinato Aiop, il contratto che hanno tutti i lavoratori della sanità privata in Italia rifiutato solo in Campania, è stato proposto di cambiare centro di riabilitazione ma con il contratto Aias, che riduce stipendio e diritti a dipendenti che sono già ai minimi contrattuali per di più in un momento di crisi economica nera per le famiglie.
La terapista ha rifiutato il contatto, venendo mandata via. E' il dramma che stanno vivendo migliaia di lavoratori della sanità privata campana (in Italia esiste solo il contratto nazionale) nel più assoluto silenzio della Regione di Vincenzo De Luca che continua a non voler dare neanche la minima attenzione al problema.
«Quello che è ancora più assurdo - denunciano i sindacati - è che nel passaggio di contratto viene imposto di firmare un documento in cui i lavoratori sottoscrivono di non aver più niente da pretendere per contratti del passato. Così aumenti di stipendio o bonus una tantum che non sono stati mai versati ai lavoratori vengono cancellati con una firma di fatto estorta, perché l'alternativa è solo tra vedersi ridotto stipendio e diritti ed essere licenziati».
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