Scabec, stipendi d'oro e assunzioni sospette, il pm: «Truffa e falso»

Scabec, stipendi d'oro e assunzioni sospette, il pm: «Truffa e falso»
di Leandro Del Gaudio, Adolfo Pappalardo
Sabato 2 Aprile 2022, 08:30 - Ultimo agg. 17:22
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È cambiato qualcosa negli ultimi giorni. Denunce, interrogazioni consiliari, testimonianze a mezzo stampa, verifiche in corso d'opera, la Procura cambia marcia. E comincia a ipotizzare possibili reati nel corso dell'inchiesta che punta a fare chiarezza sulla gestione della Scabec, la società regionale nata per valorizzare le iniziative culturali nella nostra regione. Falso in bilancio e truffa sono le ipotesi che potrebbero essere al vaglio dei pm, alla luce del sopralluogo svolto ieri mattina all'interno degli stessi locali della Regione. Tecnicamente si è trattato di una acquisizione di atti (modello 44, per fatti che costituiscono reato, anche se non ci sono indagati, ndr), con cui sono state acquisiti una serie di documenti dischetti e pen drive.

In sintesi, la Procura ha acquisito i bilanci e tutto ciò che ruota attorno alla gestione economica dell'ente controllato da Palazzo Santa Lucia: documentazione contabile e extracontabile, contratti con persone fisiche e giuridiche; assunzioni e consulenze.

Si indaga su un periodo che va dal 2015 al 2021, massima disponibilità è stata mostrata da parte del presidente Assunta Tartaglione, nel consegnare i documenti richiesti.



Uno scenario ampio, in una indagine che si è arricchita in questi giorni di interpellanze consiliari (come quella articolata sette giorni fa dal consigliere della Lega Severino Nappi) e dalle accuse rese da chi ha rassegnato le dimissioni dal Cda (è il caso della docente Santoro), rimarcando la mancanza di trasparenza, proprio a proposito di bilanci e di materia contabile. Inchiesta condotta dal pm Maria Di Mauro, sotto il coordinamento dell'aggiunto Ferrigno (a capo del pool reati contro la pubblica amministrazione), possibile che venga acquisita anche la relazione tecnica scitta in questi giorni dalla stessa presidente Tartaglione, in relazione alla gestione economica dell'ente.

Ma proviamo a fare chiarezza, al netto dello svolgimento delle indagini, sul pianeta Scabec. In quali condizioni versa la principale cabina di regìa a proposito di eventi culturali? Doverosa una premessa: parliamo di una realtà che - come è stato messo in risalto in questi giorni - ha subìto non pochi danni dalla mancanza di contratti, durante gli ultimi due anni segnati dalla pandemia.

Fatto sta che la situazione finanziaria è gravissima: quasi 4 milioni di euro, il buco. Tanto che al prossimo cda con la Regione (che è socio unico) sono pronti a rassegnare le dimissioni sia la presidente Assunta Tartaglione che il vice Aniello Salzano. Mentre il terzo componente del Cda Rosalia Santoro l'ha fatto appena tre giorni fa.

Quasi irreversibile la crisi e il rosso, dalle ricognizioni effettuate, è composto quasi tutto da contratti senza adeguata copertura economica. Tutte delibere assunte, sembra, nell'arco di tempo in cui la partecipata regionale era guidata dall'amministratore unico Antonio Bottiglieri, ex dirigente Rai salernitano, dunque fedelissimo deluchiano. E così quando si insediano i membri del cda, il 26 novembre scorso, si accorgono degli impegni economici presi dal predecessore.

Come la sede salernitana di palazzo d'Avossa, edificio nobiliare del cuore del centro storico, di cui non si era praticamente a conoscenza. Eppure è stata la Scabec a farsi carico degli oneri di ristrutturazione (27mila euro) da scalare sulle mensilità da pagare alla Provincia di Salerno che ne è proprietaria (eppure a Napoli ha ben due sedi). E, ancora, due contratti con la Rai per 1,1 milione (anche questi senza copertura economica) per 12 puntate di Check Up e 5 commedie teatrali su cui ora c'è una controversia per evitare il pagamento della somma. Infine il rinnovo e l'aumento tabellare, sempre da parte dell'ex amministratore unico, pochi giorni prima che terminasse il suo incarico, di 19 contratti a termine (con stipendi da 2mila a oltre 8mila euro) che peseranno complessivamente 700mila euro in più l'anno ai 2,2 milioni che sono il costo del personale della Scabec. Nomi, nella maggior parte dei casi, di professionisti salernitani chiamati a prestare la propria collaborazione con contratti di consulenza che scadono tra giugno 2022 e aprile 2023.

Ma come è possibile che per anni nessuno abbia controllato se c'erano coperture finanziarie? «È quello che ci siamo chiesti anche noi. Né i sindaci, né l'organo regionale che vigila sulle partecipate, né un direttore generale o gli stessi consiglieri regionali», spiega Aniello Salzano, membro del cda, pronto a dare le dimissioni.

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