Scampia, ucciso «l'immortale»:
era sfuggito a tre agguati

Scampia, ucciso «l'immortale»: era sfuggito a tre agguati
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 9 Settembre 2019, 07:29
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Era sfuggito tre volte ai killer, forte di un fisico snello, nervoso, scattante, che gli aveva consentito di schivare appostamenti e di dribblare gente pronta a tutto. Non ha potuto far nulla di fronte all'ultimo tranello, quando è stato ucciso - probabilmente a mani nude - e sepolto nel cofano di un'auto rubata, avvolto da una coperta. Lo hanno trovato così, ieri pomeriggio: è il corpo di Domenico Gargiulo (nato ad ottobre del 1990), meglio conosciuto a Scampia come «sicc e penniello», proprio per quella corporatura snella e allungata a mo' di pennello. Un nome maledettamente noto alla cronaca e alle carte della Dda di Napoli, per un fatto drammatico, ancora oggi difficile da accettare: era il 15 ottobre del 2012, in corso Marianella, quando venne ucciso lo studente e operaio Lino Romano.

 

Un ragazzo estraneo al crimine, colpito per errore. Ricordate? Un volto pulito, una persona onesta, colpito per una svista. Volevano uccidere Domenico Gargiulo, ma i killer sbagliarono bersaglio. Presero uno per un altro, esplodendo nove colpi di pistola contro Lino, che stava lasciando casa della fidanzata per andare a giocare a calcetto. Sette anni dopo quella esecuzione, la vita ha chiuso i conti con il sopravvissuto, con quel Domenico Gargiulo che era già sfuggito in due occasioni ad agguati orditi dagli Abete-Abbinante. Lui, come l'immortale di Gomorra.
Ma torniamo alla cronaca di ieri pomeriggio. Siamo in via Zuccarini, a Scampia, zona spesso utilizzata come cimitero per carcasse di auto o motorini rubati. Ad allertare le forze dell'ordine una Ford C Max, risultata rubata lo scorso 28 agosto e che è stata usata come sarcofago: lì, nel cofano, avvolto da un panno, inzuppato di sangue, c'era il corpo dell'ormai ex redivivo. Due giorni fa, la moglie ne aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri, raccontando che Domenico Gargiulo non faceva ritorno a casa.
IL GIALLO
Precedenti per spaccio, residente in via Limitone di Arzano, nella zona delle cosiddette case celesti, fino a qualche giorno fa era sottoposto all'obbligo di firma. Facile pensare, che i killer abbiano atteso questo momento, per attirarlo in trappola e chiudere i conti con un personaggio diventato famigerato. Ma c'è un giallo sulla dinamica del delitto. Nel bagagliaio e nel panno usato per avvolgere il corpo di Gargiulo è stato trovato tanto sangue, anche se non ci sono segni di fori provocati da colpi di pistola. Gargiulo non sembra essere stato crivellato da proiettili, anche se qualcosa di più chiaro lo diranno gli esami autoptici. Indagine condotta dal pool anticamorra dell'aggiunto Giuseppe Borrelli, ieri pomeriggio sul luogo del ritrovamento del cadavere è stato impegnato il pm antimafia Graziella Arlomede. Una vicenda che dovrebbe interessare i pm Maurizio De Marco e Vincenza Marra, titolari delle indagini sull'area a ridosso di Scampia e Secondigliano. È la droga la pista obbligatoria. Quando venne arrestato sei anni fa Gargiulo indossava un orologio da 10mila euro e abiti griffati. Prima di finire in cella mandò baci e sorrisi al suoi pubblico, quasi a ribadire il proprio ruolo di predestinato, di immortale in una camorra che raramente sbaglia bersaglio per tre volte di fila. Mai un pensiero per quel ragazzo ucciso al suo posto, mai una riflessione per Lino, il ragazzo ammazzato per errore. Ma chi c'è dietro l'esecuzione di Gargiulo? E cosa sta accadendo a nord di Napoli? Quello di ieri è il secondo delitto nel giro di due giorni. Sabato mattina è stato ucciso Gennaro Sorrentino (aveva 51 anni), al termine di un agguato sull'asse mediano. Viveva a Sant'Antimo, puntava a tornare a gestire traffici di droga, all'ombra delle vele di Scampia. Due delitti in poche ore, stessa pista, movente obbligato: il controllo delle piazze di spaccio, affari legati ai traffici di droga. Aria di faida, clima decisamente infuocato. Negli ultimi mesi, gli inquirenti stanno colpendo duro nella zona di rione Traiano, facendo spostare interessi economici e strategici di nuovo a ridosso delle Vele. Sembra la storia della coperta corta, che ripropone una nuova emergenza criminale, con il presidente della municipalità di Scampia Apostolos Paipais che chiede al prefetto la convocazione del comitato per l'emergenza pubblica, anche alla luce degli investimenti previsti nell'area.
Non sono ancora le otto di sera quando la notizia della morte di Gargiulo diventa ufficiale e finisce sui cellulari di tante persone rimaste impalate attorno all'auto rubata. Nessun commento, solo qualche alzata di spalle, come a dire: gli era andata bene troppe volte, prima o poi il momento arriva.
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