Scommesse anomale a Pozzuoli:
due inchieste, interrogati pregiudicati

Scommesse anomale a Pozzuoli: due inchieste, interrogati pregiudicati
di Nello Mazzone
Venerdì 14 Aprile 2017, 08:46 - Ultimo agg. 19:21
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POZZUOLI - Il boom anomalo di vincite registrato a Pozzuoli domenica scorsa per la gara Parma-Ancona, nel campionato di Lega Pro, finisce in una informativa dei carabinieri, che ieri hanno acquisito le matrici dei tagliandi vincenti, avviato i controlli antiriciclaggio sulle vincite superiori ai tremila euro e ascoltato alcuni noti pregiudicati della zona flegrea. Da parte degli investigatori c’è strettissimo riserbo, ma le indagini puntano innanzitutto a capire chi abbia fornito la soffiata vincente e convinto centinaia di persone, soprattutto nel popoloso quartiere di Monterusciello, a puntare i loro soldi sulla vittoria dell’Ancona per 2-0, incassando migliaia di euro. 

E dalle prime indagini emerge una novità: un flusso anomalo di scommesse su questa gara, quotata 16 volte la posta, si è registrato anche a Mugnano e Arzano. Emerge da un tabulato telefonico e da una email. Alle 19.44 di sabato scorso, infatti, da Pozzuoli è partita una telefonata con la quale il responsabile locale dei tre centri di scommesse Intralot, Dario Lubrano, segnalava al responsabile trading Italia della società di betting la presenza di «strani personaggi fuori la sede di Licola, sul litorale domitio-flegreo, che chiedevano con insistenza di puntare 100 euro a testa sulla vittoria secca dell’Ancona», con un gol nei minuti di recupero. In quel preciso momento il server nazionale della Intralot segnalava un warning: in alcuni punti scommesse di Mugnano e Arzano c’erano già decine e decine di puntate strane su quella partita. Sintomo evidente che qualcosa non quadrava. Un fiume in piena di tagliandi giocati con il «2 fisso» e una voce che circolava da giorni tra gli scommettitori: «Giocatevi la vittoria secca dell’Ancona, ultimo in classifica in Lega Pro, contro il Parma. È vittoria sicura». Un invito colto al volo da pensionati, studenti universitari, ma anche casalinghe e imprenditori.
 


E quando i centri scommessi hanno iniziato a bloccare le puntate temendo che il banco saltasse, come ha fatto l’Intralot sabato sera per tutelare le regole del gioco e applicare tutte le norme di sicurezza, gli scommettitori hanno provato vari escamotage. Hanno frazionato le somme in modo da non dare troppo nell’occhio, dividendo 100 euro in 10 biglietti da 10 euro ciascuno. Hanno usato il «prenotatore online», un monitor touch collegato ad un computer grazie al quale si prenota la giocata evitando la fila agli sportelli e, di riflesso, il blocco alle giocate. Hanno iniziato un giro compulsivo tra Pozzuoli e Mugnano a caccia di qualcuno che consentisse loro di scommettere. L’occasione di una vincita sicura era, evidentemente, troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

Ma chi ha messo in giro quella voce, poi confermata dal campo? Perché si vociferava già dal mercoledì precedente, nei rioni popolari del Napoletano, che il Parma avrebbe perso malamente in casa? C’è un legame tra il giro vorticoso e anomalo di scommesse vincenti e la camorra flegrea del clan Longobardi-Beneduce? Saranno ora i carabinieri e la procura di Napoli ad accertare cosa sia accaduto in quelle concitate 72 ore precedenti la gara. Al momento, sia chiaro, non ci sono indagati e le due società calcistiche Parma e Ancona sono da considerarsi del tutto estranee ai fatti. Addirittura potrebbero essere parte lesa in questa strana storia.

Ma al vaglio degli inquirenti c’è anche un pestaggio avvenuto mesi fa a Pozzuoli e di cui rimase vittima un ex calciatore. Il giocatore sarebbe stato punito da qualcuno per un presunto giro di scommesse illegali. C’è poi da chiarire il legame tra Pozzuoli e Parma. 

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