Tra le accuse anche adunata sediziosa e resistenza Ventuno Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive) nei confronti di altrettanti tifosi partenopei per i disordini prima e dopo la gara dello scorso 21 febbraio tra Cagliari e Napoli alla Unipol Domus. Il provvedimento è arrivato oggi dalla Questura del capoluogo sardo. Secondo la ricostruzione della Polizia, i tifosi del Napoli, una volta arrivati alla stazione si sarebbero rifiutati di salire sui bus predisposti dal servizio di sicurezza avvicinandosi allo stadio a piedi in un corteo senza autorizzazione. Gli ultrà del Napoli erano circa 250: proprio per evitare di salire sui pullman, erano scesi dal treno, partito dall'aeroporto di Elmas, alla fermata precedente, a Santa Gilla.
Ritenendo ormai impossibile farli salire sui bus (c'era il rischio che si scatenasse una guerriglia urbana) era stato predisposto un servizio di scorta a piedi lungo tutto il percorso verso lo stadio. Per gli ultrà cagliaritani i cori dei partenopei lungo il cammino verso Sant'Elia erano stati una provocazione. La risposta era stata, a fine partita, l'assalto alla curva occupata dai campani.
Le immediate indagini della Digos di Cagliari, svolte in collaborazione con i colleghi di Napoli, avevano consentito di identificare e denunciare 21 supporter appartenenti alla tifoseria ultrà napoletana, accusati a vario titolo del reato di adunata sediziosa, porto di armi impropria, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.