«Più scosse di terremoto nei Campi Flegrei? Sì, ma micro e niente allarmismo»

«Più scosse di terremoto nei Campi Flegrei? Sì, ma micro e niente allarmismo»
di Pasquale Guardascione
Martedì 28 Dicembre 2021, 13:21 - Ultimo agg. 15:46
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È stato un Natale ballerino per la popolazione dei Campi Flegrei, con i sismografi dell'Osservatorio Vesuviano che hanno registrato ben venti scosse negli ultimi giorni. Sisma che sono stati avvertiti dalla gente, come quello di magnitudo 1.7 della scala Ritcher avvertito alle 12.15 proprio il 25 dicembre. Oppure, quello delle 4.52 che a Santo Stefano ha svegliato bruscamente i residenti, di magnitudo 1.8; mentre nella sola giornata di ieri sono state registrati 11 eventi tellurici, con una magnitudo massima di 1.4 e anche questi avvertiti dalla popolazione. «Ma non c'è alcuna anomalia. La sismicità di questi ultimi giorni è collocata nella solita zona sismogenetica e caratterizzata da una modesta energia», assicura Francesca Bianco, direttrice dell'Osservatorio Vesuviano che monitora costantemente la caldera dei Campi Flegrei.

Nel 2021 il sistema di localizzazione sismica Gossip ha registrato 979 scosse, in gran parte di bassa magnitudo, mentre nel 2020 erano state 780 e nel 2019 appena 462. Questo aumento di eventi quale significato assume per voi?
«Occorre precisare che è aumentata in particolar modo la ultra-microsismicità, ovvero la sismicità con magnitudo minore o uguale a 1 grado: l'incremento del numero di eventi è compatibile con la dinamica bradisismica in corso.

Parliamo di attività sismica, non di sciame».

Qual è la differenza?
«Lo sciame sismico è costituito da una serie di eventi molto ravvicinati nel tempo in cui le magnitudo non presentano un andamento con evento principale e repliche ma si susseguono senza regolarità».

Dunque è sbagliato parlare di una escalation del fenomeno?
«Sì, perché il fenomeno bradisismico in corso si manifesta fisiologicamente con un continuo sollevamento e una sismicità - l'attività sismica di cui parlavo - che avviene sostanzialmente in risposta al sollevamento. Pertanto fino a quando il sollevamento sarà attivo registreremo anche della sismicità».

E intanto da luglio la velocità di sollevamento del bradisismo galoppa a un ritmo di 10 mm al mese, mentre la caldera da gennaio 2011 è salita di 82,5 cm da gennaio 2011. Questo trend quanto potrebbe durare?
«Con le attuali conoscenze scientifiche non c'è modo di saperlo».

La temperatura dell'emissione fumarolica dei Pisciarelli sta cambiando?
«Seppur in presenza di oscillazioni di diversa ampiezza e periodo, la temperatura, a qualche metro dall'emissione principale, mostra un trend stabile negli ultimi mesi».

Di recente l'Osservatorio si è dotato di nuove strumentazioni per affrontare in modo più completo il monitoraggio del golfo di Pozzuoli. Cosa è stato evidenziato?
«Grazie a Medusa, un'infrastruttura di monitoraggio parametrico all'avanguardia e unica al mondo, possiamo monitorare sismicità e deformazioni nella parte sommersa della caldera. Un sistema strategico per avere una visione completa della dinamica dell'intera area. Poi abbiamo Gossip».

Che utilità riveste?
«È l'evoluzione tecnologica del precedente sistema Plinio, decisivo per la localizzazione sismica. È fisiologico che un istituto di ricerca come il nostro sviluppi continuamente sistemi più performanti per le nostre attività e per la condivisione delle informazioni con la popolazione, oltre che con gli addetti ai lavori».

E cosa deve sapere oggi la popolazione dei Campi Flegrei?
«Invito i residenti a rimanere sempre informati sul fenomeno in corso consultando la nostra pagina web dove si possono trovare tutte le informazioni scientifiche relative allo stato della caldera flegrea con dati, grafici, bollettini. Ma li invito anche a informarsi presso le autorità di Protezione Civile sui piani di emergenza e i loro aggiornamenti. Vivere su una caldera attiva comporta sviluppare forme di resilienza che passano necessariamente dall'essere informati sui fenomeni e sulle eventuali azioni da intraprendere. E questo si può fare solo rivolgendosi alle istituzioni, imparando a riconoscere le fake news, e ignorando quegli oracoli improvvisati che abbondano in rete».
 

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