Scuola abusiva da demolire, protesta bipartisan: «Troppi soldi sprecati, bisogna salvarla»

Scuola abusiva da demolire, protesta bipartisan: «Troppi soldi sprecati, bisogna salvarla»
di Paolo Barbuto
Martedì 5 Aprile 2022, 07:00 - Ultimo agg. 6 Aprile, 07:29
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Pessima aria tra i banchi del consiglio comunale dopo le parole del vicesindaco Mia Filippone che ha annunciato la decisione di voler abbattere la scuola già realizzata ai Camaldoli e considerata abusiva perché il Comune nel 2005 dimenticò di chiedere i permessi.

I residenti e i consiglieri municipali, quando qualche mese fa s'è palesata per la prima volta l'ipotesi dell'abbattimento, hanno protestato, hanno chiesto che ci fosse un intervento di salvataggio. Della questione s'è fatto carico il sindaco Manfredi che ha garantito un'interlocuzione con il ministro Franceschini, l'unico che può decretare il salvataggio della struttura. Nel frattempo, però il primo cittadino è stato preceduto dal suo vice, Filippone, che ha già chiarito la volontà della Giunta: la scuola andrà abbattuta. 

L'exploit di Filippone, in diretta durante un forum del Mattino, ha scatenato reazioni immediate da parte del Consiglio Comunale che riteneva la questione in via di risoluzione: proteste bipartisan sono piovute sull'annunciata decisione.

A scendere in campo il leader dell'opposizione, Catello Maresca, il quale, fin dal primo giorno, ha raccolto documentazione sulla vicenda della scuola.

Ha messo assieme una squadra per studiare ogni dettaglio, e oggi spiega: «Si tratta di una questione che può essere risolta semplicemente seguendo le norme». Maresca chiede di non entrare nello specifico delle dichiarazioni di Filippone («si tratta di questioni interne alla Giunta, non è il caso di commentare»), poi presenta la soluzione che verrà portata all'attenzione del Consiglio Comunale: «Ha ragione il Soprintendente quando spiega di non avere alternative. La scuola è considerata abusiva e lui ha il dovere di rimettere la questione dell'abuso a chi deve decidere, cioè al Consiglio Comunale. In casi del genere il Consiglio può chiedere l'abbattimento oppure, se l'abuso può avere una destinazione utile per la comunità, può decidere che venga acquisito al patrimonio pubblico per poi essere utilizzato in favore dei cittadini. In questo caso, nel rispetto delle norme, basterebbe confermare l'utilità pubblica della struttura per evitarne la demolizione. Insomma, il salvataggio è possibile, dipende tutto dalla volontà politica dell'amministrazione».

Tra l'altro, lo studio degli incartamenti ha fatto anche emergere che «l'area esterna dell'istituto di via Rotondella rientra nei piani di emergenza di protezione civile. È considerata come possibile area di atterraggio di elicotteri per le emergenze delle vicine strutture ospedaliere e come punto di ritrovo per eventuali piani di evacuazione», puntualizza Maresca.

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Sulla questione entra a gamba tesa Raimondo Pasquino, coordinatore regionale di Centro Democratico: «Consideriamo le parole del vicesindaco come una provocazione nella quale non abbiamo intenzione di cadere».

Pasquino attribuisce l'uscita di Filippone a una possibile ingenuità dovuta alla fresca nomina e alla scarsa esperienza in tema di amministrazione locale, ma preferisce guardare avanti e riportare la questione sui binari che considera ufficiali: «La questione della scuola di via Rotondella l'abbiamo portata all'attenzione del sindaco Manfredi il quale ci ha assicurato che se ne occuperà personalmente. Sappiamo che ha già avuto un confronto con il ministro Franceschini e questo ci conforta, il resto, le altre parole, per adesso non hanno valore, noi abbiamo fiducia solo nel sindaco e attendiamo il suo intervento». 

 

Anche il dettaglio secondo il quale al posto della scuola andrebbe ricostruito il «meraviglioso bosco che c'era prima», così come spiegato dal vicesindaco, Pasquino puntualizza: «Lì non c'è mai stato nessun bosco, né un parco. Era un'area destinata alla realizzazione di una scuola. Di parchi ce ne sono tanti ai Camaldoli, e sono anche, purtroppo, in abbandono». 

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