Scuole aperte a Napoli ma è boom di contagi Covid e la refezione è a rischio: «Manca il personale»

Scuole aperte a Napoli ma è boom di contagi Covid e la refezione è a rischio: «Manca il personale»
di Mariagiovanna Capone
Domenica 16 Gennaio 2022, 23:00 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 19:19
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Il Comune di Napoli è pronto a erogare la refezione scolastica, le scuole no. Numerosi gli istituti cittadini che proseguiranno la didattica con gli orari a tempo ridotto, in alcuni casi per questa settimana ma tanti almeno fino a fine mese. Il problema sono i numerosi contagi tra il personale scolastico, in particolare degli Ata che hanno il compito di sorvegliare i bimbi dell’infanzia e gli alunni della primaria, in gran parte positivi al Covid o in isolamento fiduciario. Tuttavia alcuni dirigenti scolastici hanno motivato lo stop alla refezione anche all’elevato numero di assenze tra gli studenti (non solo per il Covid ma anche per i timori di eventuali contagi delle famiglie che preferiscono tenerli a casa). I numeri sono piuttosto alti ovunque sebbene variabili da zona a zona e il dato comunicato dal dirigente Eugenio Tipaldi dell’Istituto comprensivo D’Aosta-Scura ai Quartieri Spagnoli è quanto di più vicino alla realtà: «Pochi alunni stanno frequentando la scuola in questi giorni, circa il 40% in media». Gli ultimi contagi tra alunni sono al Bracco (sezioni A, B e D infanzia e 2B primaria), Viviani (3G secondaria, 1A e 5B primaria plesso Orazio), Bonghi (sezione B infanzia), Nazareth (4C primaria plesso Guantai), Rodinò (sezione A infanzia plesso Salvemini), Alpi-Levi (1F, 1N e 3A secondaria, 5A primaria), Maria Cristina di Savoia e Mastriani (5A e 5E primaria).

Non c’è Municipalità che non sia toccata da un alto numero di contagi e quarantene tra personale scolastico e studenti. Sebbene il ministro Bianchi dichiari che «il famoso disastro che ci doveva essere con la riapertura della scuola dopo la pausa di Natale non c’è stato» la realtà è ben altra. In gran parte delle scuole di Napoli i dirigenti scolastici sono stati costretti a comunicare alle famiglie che la ripresa della refezione scolastica, annunciata con una circolare dalla vicesindaco e assessore all’Istruzione Mia Filippone, non ci sarebbe stata. D’Aosta-Scura, Borsellino, Vanvitelli, Madonna Assunta, Montale, Confalonieri, Gigante-Neghelli, Rodari-Moscati, Foscolo-Oberdan, Moro, Rodinò, Ignazio di Loyola, Virgilio IV, Augusto, Viviani… All’Istituto comprensivo Vittorino da Feltre la refezione riprenderà alla scuola dell’infanzia ma non alla primaria, viceversa al Confalonieri con la ripresa per le classi della primaria ma non per quelle infanzia «considerate le numerose assenze tra il personale docente per motivi legati all’andamento pandemico». 

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All’Istituto comprensivo Madre Claudia Russo-Solimena la refezione riprende ma la dirigente Rosa Seccia è conscia delle difficoltà che potrebbero sorgere e avvisa che «la situazione complessiva resta particolarmente difficile ed è in continuo divenire, poiché non si ha nessuna certezza di quali potrebbero essere le reali quotidiane condizioni dal punto organizzativo, sulla base degli assenti tra il personale docente ed Ata» e sottolinea che «si cercherà, qualora dovessero presentarsi difficoltà organizzative non prevedibili – sia per la giornata di lunedì prossimo, sia per qualsiasi altro giorno a venire – di essere quanto più tempestivi possibili nel comunicare eventuali contingenti scelte di carattere organizzativo, che potrebbero essere anche dettate da eventuali situazioni di positività al Covid rilevate tra alunni dei tre diversi gradi di scuola». 

 

Il dirigente Tipaldi del D’Aosta-Scura rinvia «la refezione scolastica sia per la scuola dell’infanzia che per la scuola primaria al 31 gennaio» votato all’unanimità dal Consiglio d’Istituto e ne spiega i motivi: «Considerato che pochi alunni stanno frequentando la scuola in questi giorni, circa il 40% in media; tenuto conto che ci sono moti contagi di alunni e personale e alcune classi sono in Dad per quarantena; considerato che è previsto secondo le autorità mediche il picco dei contagi da covid 19 a metà gennaio» per poi polemizzare con il governo poiché «nelle more dell’acquisto di purificatori d’aria da installare in ogni classe per ovviare alla mancata distanza di 2 metri nel caso ci siano alunni “in sorveglianza” per contatto con un positivo, che dovrebbero stare in presenza in classe con mascherine Ffp2 che il Governo non ci ha ancora forniti né per il personale della scuola dell’infanzia che lavorano con bambini che non hanno l’obbligo di mascherine né per questi alunni in sorveglianza speciale che secondo le nuove regole sanitarie possono frequentare la scuola». 

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