Scuola, fuga dai banchi a Napoli: sprint del ministro sui criteri di spesa

Da ottobre a oggi sono 558 le segnalazioni di casi di abbandono scolastico segnalati a Palazzo San Giacomo

Il provveditore Ettore Acerra
Il provveditore Ettore Acerra
di Valerio Esca
Martedì 13 Dicembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 15:56
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Dal governo si tenta lo sprint sul Patto educativo. Dopo la denuncia de Il Mattino, rispetto ai ritardi relativi alla liquidazione dei fondi Pnrr alle scuole, da parte del ministero dell'Istruzione, e alla mancanza totale dei criteri relativi alla spesa delle risorse, arriva un segnale da Roma. Ieri mattina, il Miur, dopo un colloquio telefonico tra il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Ettore Acerra e il capo di Gabinetto del dicastero, ha annunciato che entro domani verranno elaborate le linee guida ed entro la fine della settimana inviate alle scuole. Una mancanza che ha rallentato le procedure del Patto siglato lo scorso maggio a Nisida tra ministero, istituzioni territoriali, enti locali, l'Arcidiocesi di Napoli, organizzazioni del volontariato e del terzo settore, attraverso il quale sono stati stanziati 41,1 milioni a 217 istituti della provincia di Napoli, dei quali 14,8 milioni a 78 scuole di Napoli città. Fondi che non sono mai arrivati nelle casse degli istituti. Intanto il tempo stringe, perché le scuole hanno tempo fino al 31 dicembre per redigere e inviare a Roma i progetti. Ad annunciarlo ieri lo stesso Acerra, durante la seconda riunione del tavolo sul Patto educativo convocata dal Comune presso l'antisala dei Baroni al Maschio Angioino. Sono stati presentati anche i dati aggiornati sull'evasione scolastica in città, sulla base della nuova piattaforma informatica creata dal Municipio. 

Da ottobre - data di avvio della piattaforma - ad oggi sono 558 le segnalazioni di possibili casi di abbandono scolastico segnalati a Palazzo San Giacomo: 17 ad ottobre, 356 a novembre e 185 nei primi dodici giorni di dicembre. La periferia di Napoli Nord è quella con il più alto tasso di segnalazioni. Ben 114 nell'ottava (Scampia-Piscinola-Marianella-Chiaiano) e 101 nella settima (Secondigliano-Miano-San Pietro a Patierno). A seguire con 91 casi Napoli Est nella sesta Municipalità (Barra-San Giovanni-Ponticelli); la quarta (San Lorenzo-Vicaria-Poggioreale-Zona industriale) con 70; nella decima (Fuorigrotta-Bagnoli) 54 casi e nella nona (Soccavo-Pianura) 30. Anche il centro antico della città soffre il fenomeno della dispersione in maniera preoccupante: nella seconda (Avvocata-Montecalvario-San Giuseppe-Porto-Mercato-Pendino) ne sono stati segnalati 50; nella terza (Stella-San Carlo all'Arena) 29. Meglio a Chiaia e soprattutto al Vomero: nella prima Municipalità 16 casi, soltanto 3 nella quinta. «Il patto educativo per la prima volta si focalizza su una necessità reale che è quella di mettere al primo posto l'educazione - ha spiegato l'assessore comunale alla Scuola Maura Striano - Quindi tutte le istituzioni, anche terzo settore e Chiesa si mettono insieme per realizzare un progetto di sostegno di quelli che sono i bisogni educativi della popolazione, soprattutto di quella più fragile.

Quello che andremo a fare sono i patti educativi di comunità». Per in quali i bandi verranno pubblicati nei prossimi giorni. 

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Su scala regionale la situazione non è certo migliore: «Il 16,4% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni non posseggono un titolo di studio» ha evidenziato Acerra. «Dati sulla dispersione derivano da un trend storico che però è in miglioramento di qualche punto percentuale rispetto a qualche anno fa (dal 20% del 2019, ndr). Ciò non significa che bisogna fermarsi. Occorre lavorare di rete e di squadra e l'Ufficio regionale scolastico della Campania da diversi mesi, insieme a diversi attori istituzionali, enti locali, Procura presso il Tribunale dei Minorenni, prefetture e terzo settore sta lavorando per costruire una strategia condivisa». Acerra ha spiegato le misure già adottate: «La prima è sugli organici, con l'aumentato del numero di posti di sostegno (24mila quest'anno in tutta la regione); poi abbiamo cercato di accompagnare le scuole per l'utilizzo dei fondi che riguardano la prevenzione della povertà educativa; e infine c'è l'aspetto dell'edilizia scolastica che è fondamentale e, per alcuni aspetti, critico». Voce fuori dal coro è il maestro di strada Cesare Moreno: «Sono anni che i dati della dispersione ci dicono che ci sono mille ragazzi ogni anno che abbandonano gli studi. E i casi più gravi avvengono nei primi due anni di superiori. Anche se i dati sulla dispersione nelle scuole secondarie di secondo grado non ci sono. Servirebbe più chiarezza sui dati, bisognerebbe distinguerli per ordine di scuola». 

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