Napoli, il personale scolastico campano in piazza: «Classi pollaio, scuola fatiscenti; meritiamo rispetto»

Napoli, il personale scolastico campano in piazza: «Classi pollaio, scuola fatiscenti; meritiamo rispetto»
di Alessio Liberini
Venerdì 9 Settembre 2022, 19:47 - Ultimo agg. 10 Settembre, 09:21
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Classi pollaio ed edifici scolastici troppo spesso fatiscenti. Mancanza di collaboratori scolastici, docenti di sostegno, tecnici e assistenti amministrativi. Nel mentre si assiste a graduatorie «sbagliate o con punteggi gonfiati». È in questo scenario nefasto che il prossimo 13 settembre i giovani studenti della Campania torneranno tra i banchi. Così, a pochi giorni dalla prima campanella dell’anno, il personale scolastico campano è sceso in piazza a Napoli per chiedere il «rispetto della scuola pubblica».

Alla chiamata alle armi, fatta dalle segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda Unams, hanno aderito un centinaio tra insegnati, personale Ata ed operatori a tutto tondo del mondo della scuola. Inscenando, nel primo pomeriggio odierno, un presidio di protesta all’esterno dell’Ufficio scolastico regionale, posto in via via Ponte della Maddalena. «La vera buona scuola siamo noi» è il testo che appare su uno striscione affisso dai manifestanti all’esterno del palazzo istituzionale. “Assediato”, per l’occasione, da slogan pieni zeppi di preoccupazioni per il prossimo futuro. Sullo sfondo un tripudio di bandiere portate in piazza dai sindacati di categoria.

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«Stiamo facendo questo presidio perché siamo molto preoccupati – dice Nicola Cutrignelli, segretario territoriale Uil scuola – Ieri sono uscite le graduatorie definitive ma ci sono ancora troppi errori: non vogliamo che la scuola inizi in confusione. Qui la gente è disperata, serve più rispetto per la scuola pubblica».

«Il primo giorno di scuola dovrebbe essere un giorno di festa – spiega Roberta Vannini, segretaria generale della UIL Scuola Campania - ma questa festa sarà probabilmente rovinata dalla mancanza di personale e dal balletto dei precari. Abbiamo docenti di sostegno, personale Ata e assistenti amministrativi che mancano. Con i dirigenti scolastici a cui sono lasciate tutte le responsabilità. Ma soprattutto abbiamo tanti docenti precari che si vedranno superare da altri docenti». «L’algoritmo – denuncia Vannini -  non ha funzionato: ci sono troppi errori e persone, a cui non sono stati riconosciuti i giusti punteggi, che rischiano di non poter lavorare. Nonostante le rettifiche che arrivano dalle scuole. Avremo quindi una scuola a mezzo servizio: la scuola campana merita di più ci aspettiamo rispetto e stabilizzazione.

Il sindacato c’è ma la politica dov’è? A fare promesse che forse non manterrà».

Uno stato di confusione che ad effetto domino ricade, inesorabilmente, anche sui giovani studenti. Gli stessi che da anni denunciano condizioni e problematiche ai limiti dell’assurdo. Molte di queste scoperchiate solo grazie all’emergenza Covid. Ma, dopo anni di bagarre tra “si Dad” e “No Dad”, anche il rientro annuale nelle classi sembra partire già con il piede sbagliato.

«Pensavamo che dopo la pandemia ne uscivamo migliorati ma non è stato così – racconta amareggiata Marinella Esposito, docente di scuola primaria - Anzi ai problemi vecchi se ne sono aggiunti anche di nuovi: nulla è migliorato. Ci troviamo, paradossalmente, in uno stato anche peggiore del pre pandemia».

Al ritorno tra i banchi degli studenti, previsto per la prossima settimana, c’è infatti il serio rischio di «non trovare personale scolastico all’interno degli istituti. Ne Ata ne docenti da mettere in classe». Osserva, preoccupato, Pasquale Longo, insegnate di un istituto di istruzione superiore napoletano.

Alcune realtà scolastiche, prosegue Longo, «hanno programmato, per le prossime settimane, orari compattati. Ci sono scuole in Campania che ad oggi non si trovano almeno un 40/50% dell’organico. Probabilmente se lo troveranno già dal prossimo lunedì ma sarà in ogni caso un organico non definito: soggetto a ricorsi e contro ricorsi viste le situazioni anomale. Ci sono graduatorie sbagliate che porteranno, probabilmente, docenti con punteggi inferiori in cattedra ed altri con punteggi superiori senza cattedra. Poi saranno esaminati dalle scuole che con buone probabilità revocheranno questi punteggi comportando la perdita dell’incarico: ci aspetta difatti un anno scolastico turbolento».

Nel corso del sit-in una delegazione sindacale è stata accolta all’interno dell’ufficio scolastico regionale. E, dopo un’interlocuzione col direttore, sembrano essere arrivate delle buone notizie.

«Il direttore dell’ufficio scolastico regionale – fa sapere la segretaria generale della UIL Scuola Campania, Roberta Vannini, a termine dell’incontro - ha autorizzato, sulla provincia di Napoli, ulteriori 800 posti sul sostegno, che aggiunti ai posti già autorizzati significa 3mila posti in più in Campania rispetto all’anno scorso a fronte dello stesso numero degli alunni con disabilità. Per gli Ata ci dicono che successivamente ci sarà un ulteriore autorizzazione di personale. Settimana prossima ci comunicheranno il numero. Per quanto riguarda Gps e Gae stanno verificando gli errori emersi ma si rendono disponibili, se dovessero esserci incongruenze, a correggere».

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