Scuola, stangata libri; 600 euro a studente: «Studiare oggi è un lusso»

Scuola, stangata libri; 600 euro a studente: «Studiare oggi è un lusso»
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 22 Agosto 2022, 23:50 - Ultimo agg. 24 Agosto, 08:05
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Mancano poche settimane al trillo della campanella e per molte famiglie il rientro si ripercuoterà sul portafogli. L’aumento del costo della carta (+70%) porterà a una impennata del costo dai semplici quaderni ai già carissimi vocabolari, mentre quello dei combustibili farà fluttuare tutto il materiale scolastico dagli zaini agli astucci. 

Una delle voci di spesa più impegnative per il bilancio casalingo, e praticamente obbligatoria è quella dei libri che sommato a tutto il resto rende un lusso lo studio. Pur essendoci sui libri un tetto di spesa fissato dal ministero dell’Istruzione nel 2013 e fermo da allora, è possibile superarlo entro il limite massimo del 10% se deliberato e motivato dal collegio dei docenti e spetta al dirigente scolastico controllare che i limiti di spesa vengano rispettati. 

Questo, sommato al costo dei vocabolari che costano tra gli 80 e i 110 euro, fa sì che una famiglia dovrà sborsare almeno 600 euro per il figlio che inizia il suo percorso scolastico alle superiori. 

Per la scuola primaria l’acquisto dei libri di testo non si ripercuote sulle famiglie essendo effettuati a carico del ministero dell’Istruzione e degli Enti locali.

Gli editori devono quindi attenersi al costo fissato dall’MI che per l’anno scolastico 2022/23 vanno dai 3,71 euro per testi di lingua straniera nella classe prima a 24,59 per i sussidiari delle classi terze. 

Una famiglia con un figlio che quest’anno andrà in prima media, dovrà spendere al massimo 294 euro per i libri di testo, 117 per quelli di seconda, 132 se andrà in terza. Sbirciando i tetti di spesa ministeriali per i diversi indirizzi, scopriamo alcune particolarità. Per chi quest’anno dovrà frequentare il primo anno di liceo classico, il tetto di spesa ministeriale è fissato a 335 euro, il più alto di tutti gli indirizzi pari merito con la prima classe del liceo linguistico. 

In entrambi i corsi di studio a far lievitare le spese sono i vocabolari: greco (solo per il classico), latino, inglese e seconda lingua straniera (solo per il linguistico) fanno aggiungere altri 300 euro circa che possono essere ridotti se il volume è usato o da condividere con i fratelli maggiori. 

Ma l’anno più caro di tutti in assoluto è la terza classe del liceo classico che pesa sul budget familiare ben 382 euro. Per il liceo scientifico, gli anni più cari cioè primo e terzo, costeranno ciascuno 320 euro. I tetti più bassi si registrano nei percorsi professionali, i quali però compensano con strumentazioni e attrezzature personali per le attività di laboratorio. La prima classe a un Istituto Professionale settore Industria e Artigianato specializzato in Manutenzione e assistenza tecnica è il più economico in assoluto: appena 244 euro in libri.

I tetti di spesa però possono essere anche più bassi di quelli fissati dal ministero. Un esempio è il liceo classico Genovesi dove il primo anno nella sezione B costa solo 272,15 euro, di contro la prima G del liceo classico Pansini costa ben 345,30 euro. Al liceo Umberto se un figlio frequenta la prima classe L costerà per la dotazione libraria soltanto 186,10 euro mentre se frequenta la classe A costerà ben 419,57. Unico vantaggio nel secondo caso è che almeno il 60% dei libri era in uso già lo scorso anno e si potrà, si spera, trovarlo usato. 

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Un escamotage utilizzato dalle scuole per ovviare al superamento del tetto di spesa è la dicitura «consigliato» ma poi il libro in sostanza diventa obbligatorio. I testi «consigliati» possono essere indicati dal collegio dei docenti solo nel caso in cui rivestano carattere monografico o di approfondimento delle discipline di riferimento, e tra questi non possono rientrare i libri di testo. 

Spesso questo diventa un escamotage per aggirare il tetto di spesa e, chiaramente, non giova ai portafogli delle famiglie. E paradossalmente dello Stato: tra le misure di welfare studentesco, infatti, ogni anno vengono stanziati diversi milioni di euro per acquistare testi da fornire in comodato ai meno abbienti. Ma se questi non sempre sono effettivamente essenziali. 

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