Scuole chiuse in Campania fino al 14 marzo, via ai ricorsi No Dad e nei licei slittano i test Invalsi

Scuole chiuse in Campania fino al 14 marzo, via ai ricorsi No Dad e nei licei slittano i test Invalsi
di Elena Romanazzi
Lunedì 1 Marzo 2021, 09:30 - Ultimo agg. 11:43
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È stata una settimana di superlavoro per i dirigenti scolastici. Prima alle prese con le malattie e le assenze del personale per la campagna vaccinale, costretti a rivedere turni e orari per i ragazzi e poi nel fine settimana per predisporre l'organizzazione in seguito all'ordinanza di De Luca che ha disposto il ritorno al 100% alla didattica a distanza per gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado a partire da oggi e fino al 14 febbraio. Una decisione dettata dall'aumento dei contagi, ma soprattutto per consentire la vaccinazione del personale scolastico. Va chiarito che le istituzioni scolastiche resteranno aperte, ma non agli alunni solo a prof e personale Ata. Gli umori sono differenti. Questo continuo stop and go non viene condiviso da tutti. Anche perché soprattutto le superiori sono state aperte (al 50%) appena un mese. L'organizzazione dal Sannazaro all'Umberto, dal Mercalli al Pansini, dal Caccioppoli al Mazzini, dal Palizzi al Vittorio Emanuele, è stata comunicata e ricalca nella maggior parte dei casi l'orario definitivo entrato in vigore dopo lo stop del novembre scorso.

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Il Coordinamento scuole aperte Campania è pronto a presentare un nuovo ricorso al Tar. È stata effettuata durante il fine settimana una raccolta fondi alla quale hanno aderito moltissime persone. Spiega Rosaria Chechile del coordinamento. «Tuteleremo i ragazzi in ogni sede, la nostra battaglia è per il diritto all'istruzione per le fasce deboli, la nostra è una battaglia di civiltà.

Non è vero che siamo No dad, siamo Sì Dad quando ci sono situazioni di emergenza». È la chiusura generalizzata che spinge il Coordinamento a rivolgersi al Tar. «La stessa relazione del Cts - aggiunge Chechile - prevede chiusure localizzate, dove è veramente necessario, come è avvenuto in molti comuni della provincia di Napoli per l'elevato numero dei contagi. Non dimentichiamoci che la scuola è anche un presidio per le famiglie che lavorano, se c'è la possibilità anche solo fino alla terza media di farli andare a scuola perché non andare verso questa direzione? Noi vorremmo semplicemente che si rispettino le normative nazionali». Sul piede di guerra il Comitato tuteliamo i nostri figli in Campania, un gruppo che conta 31mila iscritti su una pagina Fb dedicata. È il fronte «Sì Dad», anche loro sono partiti con una raccolta fondi per contrastare un eventuale ricorso al Tar. I numeri dei contagi li preoccupano e già da tempo hanno chiesto la chiusure delle scuole dove i numeri degli studenti positivi sono significati soprattutto alle medie con una percentuale che dal primo febbraio è arrivata a superare il 54%.

Rosalba Rotondo storica dirigente della Carlo Levi getta acqua sul fuoco delle polemiche. «Se è una situazione emergenziale sia per varianti Covid sia per campagna massiccia vaccinazioni personale Scuola, è giusta la Dad». Sono solo 10 giorni - aggiunge - tolti sabati e domeniche. «Il diritto alla salute è primigenio e sacrosanto. Filosofeggiare vuol dire non trovarsi in prima linea e non dover prendere decisioni d'emergenza. E comunque è errato parlare di scuole chiuse anziché di sospensione dell'attività didattica in presenza». Io - conclude Rosalba Rotondo - e tutto il personale Arta come tutti i dirigenti scolastici saremo al nostro posto di combattimento come sempre».

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Gli alunni delle superiori sono amareggiati. Il rientro non era stato semplice. Con classi metà in presenza e metà a distanza. Difficoltà di ascolto delle lezioni, connessioni che saltavano. Una ripresa tutta in salita che in più di una occasione ha portato in piazza i collettivi studenteschi e i ragazzi di moltissimi licei. Lo stop non li rende contenti. «Al momento - spiega Leone Curti del collettivo del Genovesi - non è stato organizzato nulla, ma certo non siamo contenti della situazione e di tornare in Dad al 100% malgrado le difficoltà avute». Domani per le classi campione dell'ultimo anno delle superiori sarebbero dovute iniziare le prove Invalsi che tuttavia proprio per l'emergenza pandemica non incidono sull'ammissione all'esame. Sono state rinviate. Per la Campania - spiegano dall'Invalsi - due le finestre a disposizione delle scuole: dal 15 al 18 marzo e dal 22 al 25 marzo». Sempre che la Campania non entri in zona rossa.

Il comune era pronto a ripartire dal prossimo 8 marzo. L'assessore all'Istruzione Annamaria Palmieri aveva già organizzato tutto. Le adesioni erano state raccolte, forte il calo soprattutto nella scuola dell'infanzia. Mentre per la primaria con il tempo pieno i numeri erano in crescita e l'organizzazione con le ditte appaltatrici del servizio era arrivata ad un punto di svolta. E ora si torna ai nastri di partenza. Senza certezze. 

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