Il governatore De Luca è stato chiaro: «Serve la didattica a distanza in tutte le scuole fino a fine febbraio». Ma a deciderlo saranno prefetti e comuni là dove la situazione epidemiologica superi determinati parametri legati al numero dei casi, non solo nelle scuole, ma in tutto il territorio. Gli aumenti dei contagi analizzati nel corso dell'Unità di crisi ci sono. Incrementi che allo stato attuale vengono considerati «lineari e non «esponenziali» ma che tuttavia devono essere tenuti sotto controllo. Per il momento la Regione non farà una ordinanza generalizzata di chiusura delle scuole, con ritorno alla dad. Ma questa ipotesi non è del tutto accantonata se ci dovesse essere una ripresa galoppante dei contagi. Alcuni sindaci, al momento 29 (si è aggiunto ieri Castel San Giorgio), già hanno optato per il ritorno alla didattica a distanza. E a questi si potrebbero aggiungere nei prossimi giorni altre ordinanze sindacali. A tutti verrà inviato il rapporto dell'Unità di crisi con il numeri di positivi e non solo nelle scuole «affinché si valuti l'opportunità per ogni singola realtà locale di ritornare alla didattica a distanza fino alla fine del mese di febbraio».
I picchi si sono registrati principalmente nella provincia di Napoli, a Caserta e Salerno. Incrementi lievi alla riapertura delle scuole ad Avellino e Benevento. Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Somma Vesuviana, Pompei, Gragnano già hanno optato per il ritorno alla didattica a distanza. Ma occorre monitorare attentamente anche Caivano, Crispano, Frattamaggiore, Casoria dove si registra un contagio ogni 82 residenti, Casalnuovo (uno ogni 90). In base alla crescita - è stata la linea scelta - i sindaci dovranno intervenire ed hanno lo strumento per farlo attraverso parametri ben precisi che tengono conto del numero dei positivi in base alla popolazione, dell'indice Rt e del numero dei ricoveri. Dall'analisi dei dati - come anche comunicato al termine della riunione dal governatore de Luca - l'incremento abbraccia le scuole di ogni ordine e grado.
La campagna vaccinale per il personale scolastico è al giro di boa. Si parte con AstraZeneca destinata agli under 55. Entro questa settimana verrà attivata la piattaforma per le prenotazioni e in base all'arrivo delle dosi si potrebbe già partire con le somministrazioni da metà febbraio. Il vaccino al personale scolastico è ora una priorità, considerata tale anche da Mario Draghi. I tempi restano tuttavia una incognita e sono legati all'arrivo certo delle dosi, solo in questo modo si potrà stabilire un programma di immunizzazione anche degli over 55 che rappresentano la maggioranza del personale scolastico delle scuole della Campania ai quali però non potrà essere somministrato il vaccino AstraZeneca ma o quello di Moderna o quello Pfizer.
Piena condivisione sulla linea adottata tra il governatore Vincenzo De Luca e l'assessore all'istruzione Lucia Fortini. «Nessuna disparità di veduta - ha tenuto a precisare la Fortini - ma continue verifiche sulla situazione». Le mamme «Sì Dad» dopo il rinvio a comuni e prefetti della decisione di sospendere la didattica in presenza non l'hanno presa molto bene. Continua, infatti, la raccolte di firme sulla piattaforma change.org da parte di un gruppo in particolare - tuteliamo i nostri figli in Campania - che conta su Facebook 30mila iscritti. Ma al momento le firme raccolte sono arrivate a quota 3mila.