Scuole chiuse in Campania, troppo presto per decidere: martedì la riunione della verità

Scuole chiuse in Campania, troppo presto per decidere: martedì la riunione della verità
di Ettore Mautone
Sabato 6 Febbraio 2021, 12:00 - Ultimo agg. 15:58
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Scuole e contagi, per ora non si chiude nulla: nella seduta fiume dell'Unità di crisi regionale, convocata ieri alle 18 con tutti i direttori generali delle Asl, il nodo scuola resta irrisolto. L'Unità di crisi ha deciso di aggiornarsi a martedì prossimo per un esame ancora più mirato e aggiornato dei dati di contagio nelle scuole, anche in relazione alle attività in presenza delle superiori che sono ripartite solo da lunedì scorso. Il monitoraggio sarà continuo e serrato: i dati ufficiali dicono che in Campania, dal 25 gennaio, tra gli studenti di ogni ordine e grado, ci sono stati 2.280 contagiati su un totale di 879.561 studenti. Gli incrementi progressivi risultano evidenti soprattutto per le classi di età da 0 a 9 anni, tornate prima tra i banchi - ma sono lineari e non ancora esponenziali. Un analogo profilo si inizia a registrare anche per gli alunni delle scuole secondarie di primo e di secondo grado. Negli ultimi quindici giorni a Napoli, dal 21 gennaio al 4 febbraio, l'incremento percentuale dei casi nella popolazione scolastica delle scuole dell'infanzia e alle elementari è stato del 30 per cento ossia quasi quanti quelli registrati in un mese e mezzo a scuole chiuse e circa la metà di tutti i casi registrati negli ultimi due mesi. Per le medie il dato delle ultime due settimane è del 15,5 per cento a fronte di un 4 per cento registrato in oltre un mese a scuole chiuse. Per le superiori i margini temporali sono inferiori e negli ultimi 15 giorni l'incremento è del 9 per cento a fronte di poco più di quattro punti di incremento quando la didattica era a distanza. Per il personale docente di elementari, medie e superiori negli ultimi 15 giorni la crescita è stata rispettivamente del 14, 12 e 3 per cento molto superiore a quello registrato durante il precedente mese di chiusura e anzi alle medie assorbendo per intero il dato epidemiologico rilevato. Il rapporto è invece capovolto per il personale non docente che risente poco del ritorno al lavoro in presenza.

Al di là dei numeri la scuola è un moltiplicatore - è stato detto da alcuni componenti dell'Unità di crisi - anche se i contagi avvengono altrove i ragazzi asintomatici diffondono con più efficienza il virus tra i pari e portano l'infezione nelle famiglie, tra genitori, fratelli e nonni. Sul tavolo sono stati esposti i dati dei modelli matematici previsionali che segnano una progressiva crescita dei casi che entro un arco di tempo di circa due settimane potrebbe segnare il passaggio a un andamento esponenziale e fuori controllo per la difficoltà di tracciare a ritroso i contagi. Allo stato tuttavia nessuna misura di restrizione supplementare a quella della zona gialla, in cui la Campania è collocata, è possibile applicare a meno di prestare il fianco ad una nuova censura del Tar che si è già pronunciato in merito sulla scorta dei ricorsi delle associazioni di genitori contrarie alla didattica a distanza. «No Dad» che si dicono ora pronti a impugnare nuovamente eventuali ordinanze di chiusura. I dati attuali del resto non sono abbastanza solidi e inconfutabili per reggere l'urto di un eventuale contenzioso ma in alcuni Comuni della provincia di Napoli si registrano picchi preoccupanti.

Come a Torre Annunziata, Torre del Greco, Boscoreale, Nola, Castellammare, Sant'Antimo, Ercolano, Acerra. L'ultimo caso ieri in un istituto religioso paritario di Marano dove su 27 suore (residenti a Napoli) tutte sono risultate sintomatiche e 23 positive al tampone rapido: risultato scuola chiusa e un'unità Usca dedicata ad effettuare tamponi a tappeto.

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A preoccupare è soprattutto la crescita di casi nella fascia di età degli alunni delle superiori: qui l'aggravante di rischio è data da una strutturale maggiore propensione alle attività sociali e dall'autonomia negli spostamenti che fanno degli adolescenti un veicolo ideale di diffusione del virus. Ragazzi asintomatici e che solo dopo molti giorni dal contagio emergono da tracciamenti casuali quando diventa pressoché impossibile risalire alla filiera dei contatti. 

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