I genitori No Dad della Campania non ci stanno alla chiusura delle scuole e così hanno portato il suono di decine e decine di campanelle in piazza a Napoli, davanti la sede della Giunta della Regione Campania. A più riprese si è levato il grido 'Vergogna, vergogna' e 'Dimissioni, Dimissioni' indirizzato ai rappresentanti della Regione ma anche a quei sindaci che con proprie ordinanze hanno mantenuto le scuole chiuse anche quando le norme nazionali e regionali consentivano la didattica in presenza.
«L'Italia è stato il Paese d'Europa che ha tenuto più a lungo le scuole chiuse - ha detto Palmira Pratillo, presidente dell'associazione Scuole Aperte Campania - e in questo panorama la Campania ha superato anche questo triste primato con sole 6 settimane di didattica in presenza dall'inizio dell'anno scolastico».
I genitori hanno affermato che la Dad «riduce la scuola a mero nozionismo, pregiudicando il benessere psicologico dei ragazzi e obbligandoli a un innaturale isolamento» evidenziando anche il valore della scuola soprattutto al Sud «come presidio di legalità».
In particolare sono state rimarcate le difficoltà con cui si scontrano soprattutto i bambini delle prime classi elementari che devono imparare a leggere e scrivere «senza che la maestra possa correggerli».
Tante le testimonianze di genitori che ogni giorno si dividono tra la Dad dei figli e il lavoro in smart working. La piazza antistante la Regione è stata tappezzata di striscioni e manifesti: 'La scuola è a scuolà; 'No scuola, no party'; 'Voglio andare a scuola. Basta PC, mi sto cecando gli occhi«; 'Scuola diritto essenziale'; 'Dad: Dimenticati a Distanza'. E sullo sfondo un camioncino su cui campeggia la grande scritta 'Scuole chiuse: Crimine di pace». In piazza anche un banchetto per raccogliere messaggi che poi saranno raccolti in un manifesto da consegnare in Regione. E al fianco delle famiglie sono scesi a protestare anche i conducenti degli scuolabus di Napoli che con le scuole chiuse non lavorano da circa un anno e sono senza sussidi.