Sesso e prostituzione, il franchising delle squillo: appartamenti in sei città, arrestate le «imprenditrici»

Sesso e prostituzione, il franchising delle squillo: appartamenti in sei città, arrestate le «imprenditrici»
di Cristina Liguori
Venerdì 4 Giugno 2021, 12:33 - Ultimo agg. 5 Giugno, 08:13
4 Minuti di Lettura

Le case di tolleranza sono chiuse da anni ormai, ma non per due sorelle di Caivano, a capo di un redditizio giro di prostituzione che ha fruttato loro 700mila euro in due anni. Gli appartamenti dislocati tra Giugliano, Napoli, Melito, Aversa, Gricignano e Orta di Atella erano infatti frequentatissimi. Le giovani sudamericane erano molto desiderate, una sopratutto, Anita, che era costretta a lavorare anche a Natale. Sulle tracce delle due donne c'erano però i carabinieri della Tenenza di Melito che hanno scoperto l'enorme giro. I militari dell'Arma, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Napoli nord, hanno infatti eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Napoli Nord a carico di cinque persone residenti nei comuni di Caivano e Giugliano, tutte indagate per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento ed agevolazione della prostituzione e, in concorso con altre nove persone, a vario titolo coinvolte nelle indagini, per una pluralità di reati legati al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Si tratta delle due sorelle R.A. 45 anni e F.A. 41 anni, di L.G, 50 anni, marito di una delle due coordinatrici del giro di prostituzione, L.E. di 46 anni, A.C. di 43 anni, tutti incensurati. 

A capo del gruppo c'era R.A.

Era lei, con il supporto della sorella e del marito, a procacciare le prostitute, a gestire le case e i proventi delle prestazioni sessuali. Il compagno poi pubblicava gli annunci online, corredate dalle foto nude delle ragazze, dalla descrizione fisica e dal dettaglio delle tipologie di servizi offerti. I contatti avvenivano prettamente tramite telefono ed era la stessa 45enne con la sorella a gestire gli appuntamenti. Dove? In diversi comuni tra la provincia di Caserta e di Napoli. A Melito in via dei Ciclamini, a Giugliano in via Madonna del Pantano, a Gricignano in via Giuseppe di Vittorio, a Napoli in Piazza Garibaldi e in via Cesare Rosaroll, ad Aversa in via Gramsci. Ed è stato proprio da uno di questi condomini che è partita la denuncia ai carabinieri. Nello stabile di Melito infatti, a seguito di una accesa riunione di condominio, i residenti hanno deciso di dare mandato all'amministratore di avvisare le forze dell'ordine circa il giro di prostituzione che avveniva per tutto il giorno, e tutti i giorni, sotto ai loro occhi. Così sono state avviate le indagini. Tramite pedinamenti, microspie in auto, intercettazioni ambientali e analisi approfondita del web, le forze dell'ordine sono risalite al gruppo di gestori. Un giro d'affari enorme che partiva dal web tramite un sito di appuntamenti e finiva nelle varie case prese regolarmente in affitto dai sodali. I carabinieri hanno lavorato per mesi, effettuato controlli e sopralluoghi e messo a posto tutti i tasselli. Così hanno scoperto che le due sorelle e gli altri gregari curavano nei minimi dettagli l'arredamento delle case e la loro vigilanza. Si occupavano di far lavorare le ragazze anche nei weekend. 

Video

La 45enne decideva delle loro vite quotidianamente: «Devono lavorare il sabato e la domenica. Vanno 9-10 persone e non sono male», si dice in una intercettazione. A volte dava loro una pausa, tranne ad una delle donne, chiamata Anita, la più apprezzata dai clienti e per questo obbligata a lavorare anche a Natale, senza sosta. Le prestazioni sessuali andavano dai 30 ai 50 euro. I soldi venivano poi equamente divisi tra le organizzatrici e le prostitute. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA