Sesso in Circum, test sui cellulari
Il pm: «Video hot nell'ascensore»

Sesso in Circum, test sui cellulari Il pm: «Video hot nell'ascensore»
di Leandro Del Gaudio
Martedì 9 Aprile 2019, 09:08
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Non ha fornito particolari utili a risolvere il giallo, un caso legato a quei sette minuti in cui si consumano atti sessuali tra una giovane donna e tre 19enni. Convocato in Procura, l’indagato non ha fornito elementi utili a chiarire se qualcuno ha filmato un video durante il presunto stupro nella stazione della vesuviana. È l’ultimo tassello dell’inchiesta sul sesso all’interno dell’ascensore della Circum di San Giorgio a Cremano, sulla presunta violenza sessuale nei confronti di una 24enne di Portici.

Cosa spinge la Procura a convocare Antonio Cozzolino, uno dei tre indagati, per altro fresco di scarcerazione da parte del Riesame? C’è una circostanza che gli inquirenti vogliono chiarire, un elemento emerso nel corso degli interrogatori resi dai tre indagati dinanzi al gip, prima della scarcerazione. È nell’incrocio di domande e risposte da parte degli inquirenti con gli indagati che è emerso un particolare sul quale la Procura prova a fare chiarezza: potrebbero aver filmato gli atti sessuali, facendo poi sparire ogni traccia quando è scoppiata l’inchiesta. Indagine condotta dal pm Cristina Curatoli e dall’aggiunto Raffaello Falcone, c’è volontà di andare avanti: in queste ore si studiano le carte per un ricorso per Cassazione, per ottenere il ritorno in cella dei tre indagati. Ma facciamo chiarezza, a distanza di oltre un mese dai fatti. 

Era lo scorso cinque marzo, quando una 24enne di Portici denunciò di essere stata stuprata da tre conoscenti all’interno di un ascensore della circum. Da allora, una sorta di altalena giudiziaria. Arresti lampo per i tre indagati - parliamo di Raffaele Borrelli, di Antonio Cozzolino e di Alessandro Sbrescia - che restano una quindicina di giorni in cella. Poi, uno alla volta, vengono scarcerati. Durissime le motivazioni del Riesame (giudici Calabrese, Foschini, Pepe, Purcaro), che hanno bocciato nel merito l’inchiesta, scarcerando i tre indagati. Sono stati i giudici a sottolineare l’importanza di una perizia psichiatrica sulla 24enne, ma anche a ricordare alcune presunte contraddizioni emerse dal racconto della ragazza rispetto alla visione dei filmati ricavati dalle telecamere interne alla stazione. Ma è proprio facendo leva sulle immagini acquisite nel corso del procedimento che gli inquirenti intendono rilanciare, con un ricorso per Cassazione.

Decisiva la scena nel sovrappasso, in cui si nota la sagoma della ragazza (per altro alle prese con evidenti problemi di alimentazione) che viene accompagnata con la mano sulla spalla nell’ascensore in cui si consumano atti sessuali. Difesa dall’avvocato Maurizio Capozzo, la 24enne insiste su un concetto: mi hanno costretta a subire atti sessuali, mi hanno indirizzato in quell’ascensore. Ma prima di firmare il ricorso, si cercano riscontri su un altro video, quello che sarebbe stato fatto da uno dei tre con il proprio cellulare. E sempre a proposito di telefonini, c’è un’altra novità. Questa mattina, verrà conferito l’incarico per analizzare il contenuto del cellulare della 24enne, acquisito dalla Procura a garanzia di tutti in un processo ancora aperto. 
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