Sgombero mercato via Bologna, è scontro tra nuova e vecchia Municipalità

La polemica
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di Giuliana Covella
Venerdì 16 Giugno 2017, 20:29
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Sgombero del mercato abusivo di via Bologna, è scontro tra nuova e vecchia amministrazione municipale. Armando Coppola, presidente dell’associazione Napoli in Sinergia ed ex numero uno del Consiglio di quartiere accusa: «La Municipalità sfrutta le vecchie delibere e se ne assume i meriti. L’attuale amministrazione guidata dal presidente Giampiero Perrella ha recentemente messo in pratica lo sgombero dell’area mercatale di via Bologna. Perrella e l’assessore Armando Simeone hanno sbandierato ai quattro venti la loro “impresa” sottolineando la necessità di ripristinare la legalità nella zona di piazza Garibaldi e di fare di via Bologna il crocevia del turismo. In realtà - continua Coppola - la mia amministrazione già nel luglio 2015 presentò un piano al Comune di Napoli chiedendo l’abolizione del mercato di via Bologna, un provvedimento che poi non è stato adottato da Palazzo San Giacomo a causa dell’ostruzionismo politico di cui siamo stati vittima. Prendersi i meriti per un provvedimento contro il quale si è fatto ostruzionismo è una manovra politicamente scorretta che dimostra l’insipienza di una gestione incapace di produrre atti autonomi».


«Sia il presidente che l’assessore hanno la memoria corta – rimarca Coppola – dal momento che non vogliono, o fanno finta di non ricordare, che, quando proponemmo il provvedimento a luglio 2015, Perrella votò contro lo sgombero di via Bologna mentre Simeone addirittura non si presentò alla seduta del Consiglio. Il piano mercati da noi proposto prevedeva, oltre allo sgombero di via Bologna, diventata negli anni un ricettacolo di illegalità di ogni tipo, lo sgombero di una parte di piazza Garibaldi anch’essa interessata dal fenomeno dei mercati abusivi e la risistemazione, tramite la concessione di nuovi stalli e permessi, delle aree mercatali già esistenti o in attesa di essere create. Volevamo regolarizzare i mercati ambulanti della zona per restituire condizioni di vita degne ai napoletani e per dare la possibilità agli extracomunitari che vivono nella zona di poter lavorare nei confini della legalità e del decoro».
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