Napoli: al San Giovanni Bosco si ferma il progetto «Rianimazione porte aperte»

Napoli: al San Giovanni Bosco si ferma il progetto «Rianimazione porte aperte»
di Melina Chiapparino
Martedì 19 Febbraio 2019, 17:32 - Ultimo agg. 18:46
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«Ci hanno penalizzato e nessuno ci ha comunicato se potremo far visita ai nostri cari». Proteste  tra i familiari dei degenti per l'improvvisa interruzione di «Rianimazione Porte Aperte», un progetto all'avanguardia per l'ospedale San Giovanni Bosco. L’iniziativa, avviata nel settembre del 2018, ha permesso ai parenti dei pazienti ricoverati in Rianimazione di far visita senza sottostare a orari rigidi o limitazioni, creando un clima inclusivo e accogliente che potesse anche favorire i progressi clinici degli ammalati.

Il progetto, considerato un'eccellenza sia sul piano della qualità dell'assistenza sanitaria sia dal punto di vista umano, è stato accolto con entusiasmo dalle famiglie dei ricoverati. La fase sperimentale di Porte Aperte era cominciata con una modalità full open successivamente modulata e ridimensionata per consentire lo svolgimento di alcune attività dei sanitari, come il giro visite al mattino, e altre operazioni di assistenza. Il progetto consentiva anche l'alternanza di più di familiari nell'ambito di uno stesso turno di visita. Per questi motivi, l'interruzione improvvisa e senza alcuna comunicazione, ha scatenato il malcontento.

Da una settimana l'orario di visita è stato ridotto a una sola ora tra le 13.30 e le 14.30 e destinata a due persone per paziente senza possibilità di avvicendamenti, come recita il cartello affisso nel reparto.
Lo  stop del progetto è diretta conseguenza dello scandalo formiche: se la presenza degli insetti ritrovati nei locali della rianimazione è al vaglio delle indagini interne, si stanno adottando provvedimenti per la limitazione delle presenze esterne nel reparto.
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