Napoli, ora i Sì vax insorgono: avanti con i vaccini, basta disinformazione

Napoli, ora i Sì vax insorgono: avanti con i vaccini, basta disinformazione
di Melina Chiapparino
Martedì 2 Novembre 2021, 23:58 - Ultimo agg. 4 Novembre, 07:11
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Le proteste del popolo no vax fanno rumore, a suon di urla e assembramenti in piazza, ma c’è un altro popolo che, in silenzio, sta facendo registrare numeri da record. Si tratta dei vaccinati che scelgono di sottoporsi alla terza dose, ognuno con le proprie motivazioni ma tutti accomunati da un sentimento di avversione per chi dice no al vaccino. L’impennata delle inoculazioni, stavolta, non riguarda la necessità di ottenere il green pass, quindi, ma dimostra una maggiore convinzione e fiducia nella campagna anti Covid che a Napoli vede crescere sempre più l’affluenza nei mini hub allestiti presso i distretti sanitari. Il motivo principale di chi sceglie la dose booster «è per una questione di sicurezza personale e collettiva» come ha spiegato Antonio Buonocore, 68enne napoletano che ieri, insieme a decine di altri cittadini, attendeva educatamente il proprio turno al distretto Asl 27 del Vomero Arenella. 

«Vaccinarsi per la terza volta non è solo una questione individuale, soprattutto per chi lavora a contatto con la gente come me che faccio il commerciante» ha raccontato Antonio che non si è meravigliato quando la campagna vaccinale si è allungata con un terzo appuntamento in agenda, seppure su base volontaria. «Potrei contagiare molte persone e, a mia volta, avere grandi probabilità di essere contagiato, considerando la mia professione» ha affermato il commerciante che ritiene «una questione etica e pratica sottoporsi alla terza dose». D’altronde, sentirsi al sicuro, per chi si vaccina tre volte, non significa rinunciare alla mascherina o al distanziamento sociale. «Sono stato a Roccaraso, in occasione del ponte del 1 novembre, e mi sono recato in un locale per vedere la partita del Napoli, ma sono stato costretto praticamente a fuggire via» fa notare Antonio che non ha potuto fare a meno di notare come «la maggior parte delle persone non indossava la mascherina e non veniva controllato il green pass». «Dobbiamo smetterla di considerare il vaccino un antidoto pericoloso, come credono i no vax - conclude il commerciante - si tratta semplicemente di un’arma in più a cui nessuno dovrebbe rinunciare». 

In qualche caso, facendo la terza dose, l’utile si unisce al dilettevole come è accaduto a Carmela Ferrara, 59enne napoletana, infermiera prossima alla pensione. «Devo partire per Merano, nel Trentino dove raggiungerò mio figlio per qualche mese e, considerando che dovrò viaggiare e frequentare luoghi che non conosco, mi sento più al sicuro con un’ulteriore protezione» ha affermato la donna che considera i no vax degli “irresponsabili”. «C’è una parte di popolazione che deve opporsi al sistema come presa di posizione ed è quello che sta capitando con chi, oltre a negare il vaccino, impedisce anche ai vaccinati di lavorare come sta accadendo con le proteste nel nord Italia» ha aggiunto Carmela che non tollera “i sanitari no vax”. Molti dei vaccinati con la dose booster hanno sostenuto che «medici, infermieri e tutti i professionisti sanitari che si oppongono al vaccino dovrebbero essere radiati dagli ordini di appartenenza», come ha affermato Virginio Rendina, 57enne napoletano, medico epidemiologo che ha puntato il dito soprattutto «sulla grande disinformazione e comunicazione distorta sui social diffusa dai no vax». 

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Per altri ancora, la terza dose vaccinale è stato l’ennesimo passo da fare insieme tenendosi per mano, dopo 58 anni di matrimonio come Emilia e Giovanni, anche loro ordinatamente in fila ieri al distretto Asl 27. «Ho fatto la prima e la seconda dose insieme a mio marito ed è stato così anche per la terza ma se sarà necessario siamo pronti alla quarta» ha raccontato Emilia Esposito, 82enne napoletana che non fa mistero della propria antipatia nei confronti dei no vax. «Se potessi andarli a prendere uno per uno, li vaccinerei io stessa» ha spiegato sorridendo l’anziana che, proprio ad Halloween, ha ricordato ai bimbi che le avevano bussato alla porta di «indossare le mascherine altrimenti niente dolcetto». «I contagi stanno lentamente risalendo e la campagna vaccinale deve andare avanti, non solo con la terza dose ma pensando anche ai minori di 12 anni e alle somministrazioni che riguarderanno i giovanissimi» ha concluso Alessandro Filla, 73enne napoletano, medico in pensione. 

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