La sigaretta elettronica esplode nella tasca: scoppio, ustioni e paura a Torre del Greco

La sigaretta elettronica esplode nella tasca: scoppio, ustioni e paura a Torre del Greco
di Francesca Mari
Venerdì 21 Febbraio 2020, 07:30 - Ultimo agg. 13:08
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Un boato improvviso, come quello di un petardo, una fiammata e un bruciore lancinante al fianco che l'ha indotta a saltare dal dolore. In un primo momento non ha capito cosa fosse accaduto, è andata nel panico, ha urlato. Poi ha realizzato che era successo proprio ciò che mai avrebbe immaginato: la sigaretta elettronica le è esplosa nella tasca del giubbotto ferendola al fianco per poi andare a infrangersi sul marciapiede, distrutta in più pezzi. È accaduto in corso Umberto I, nel centro storico di Torre del Greco, a una mamma poco più che ventenne che passeggiava a pochi passi da casa sua. Diversi passanti hanno assistito alla scena e, inizialmente, hanno pensato a una bomba o uno sparo. D'altronde in zona e nella limitrofa via XX Settembre, ex roccaforte del clan locale, se ne sono consumati di raid e omicidi. Poi la scoperta di un evento che, pur nel novero delle possibilità, finora si è verificato molto raramente in tutto il mondo. Poteva finire in tragedia, ma fortunatamente la vittima sta bene e ha riportato solo una lieve ustione. Dopo i primi momenti di stordimento la ragazza, soccorsa dai residenti, in lacrime e molto spaventata, si è diretta a casa di un suo parente, a poca distanza, dove si trovavano per caso gli operatori del 118 intervenuti per un'altra emergenza. Secondo quanto riferito dai paramedici la ragazza sarebbe entrata in casa urlando e chiedendo aiuto. Una volta visitata, le è stata riscontrata un'ustione sul fianco, ricoperto di polvere nera. Non trattandosi di una ferita grave è stata medicata sul posto, senza passare per l'ospedale. Peraltro la giovane donna ha scelto di non denunciare l'accaduto alle forze dell'ordine, anche se gli esperti e gli stessi inquirenti suggeriscono in questi casi di farlo per risalire a una possibile partita di dispositivi pericolosi e bloccarne la vendita.

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«I nostri controlli sulla produzione e la vendita di sigarette elettroniche - dice il tenente colonnello Gennaro Tiano, comandante dei Nas di Napoli - si concentrano più sui liquidi che potrebbero nuocere alla salute e sulle certificazioni, sul marchio Ce. Le normative sui controlli fanno capo al ministero della Salute e sarebbe opportuna una regolamentazione anche sui dispositivi. Tuttavia, è opportuno denunciare questi casi singoli perché si può intervenire e bloccare la commercializzazione della partita da cui proviene questa sigaretta che potrebbe essere tutta difettosa». Ma come mai le sigarette elettroniche possono esplodere? Lo spiega Michele Brunazzo, Ceo di General Design Srl di Torino, responsabile di Steelabs, brand internazionale di componentistica per sigaretta elettronica. «Ci sono due casi in cui le batterie al litio - dice Brunazzo - possono sfiatare: in caso la cella subisca un corto circuito, accidentalmente, in tasca o all'interno di device progettati male, oppure per utilizzo improprio, quando alla batteria è richiesta molta più energia di quella per cui è stata prodotta. Non si parla però di esplosione fintanto che il gas emesso (caldo e infiammabile) ha la possibilità di sfogare la pressione. Le batterie possono andare in corto anche in tasca, se vanno a contatto con chiavi o monete, specie quando la pellicola protettiva è mancante o rovinata. Se un dispositivo è ben congegnato - assicura Brunazzo - non ci sono rischi, anche se è progettato in Cina, o di basso costo. Spesso ciò che crea problemi è il fai da te, l'acquisto online di device di cui non si hanno le competenze di utilizzo appropriate, la tendenza a costruirsi da soli le sigarette e soprattutto la cattiva manutenzione». 
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