Casalnuovo, sconto di pena per il killer di Simone. L'ira della madre: «Mio figlio ucciso come Willy»

Casalnuovo, sconto di pena per il killer di Simone. L'ira della madre: «Mio figlio ucciso come Willy»
di Pino Neri
Giovedì 15 Settembre 2022, 23:57 - Ultimo agg. 17 Settembre, 08:30
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Omicidio di Simone: la sentenza di Appello ha ridotto di tre anni la condanna per l’assassino. In primo grado era stato condannato a 30 anni di reclusione Domenico Iossa, che nel centro di Casalnuovo, la sera del 3 novembre 2020, a soli 18 anni uccise con nove coltellate, per futili motivi, Simone Frascogna, studente diciannovenne. Ieri invece il secondo grado di giudizio della quinta sezione della corte d’Assise d’Appello ha parzialmente riformato la condanna, riducendola a 27 anni. Confermato comunque il riconoscimento del risarcimento del danno ai parenti e agli amici di Simone che si sono costituiti parte civile. Riconosciuto il danno anche al Comune di Casalnuovo. È un caso raro, solitamente il diritto al risarcimento viene stabilito nei processi di mafia. Ma in questa particolare vicenda è stato riconosciuto un danno morale e d’immagine alla città derivante dal comportamento di un giovane balordo che ha ucciso per soddisfare la sua violenza fine a se stessa.

La sentenza di appello ha fatto sprofondare nello sconforto la mamma di Simone, Natascia Lipari, protagonista di una campagna di sensibilizzazione contro la violenza giovanile. Ieri la donna è scoppiata in lacrime mentre i giudici leggevano la sentenza. «Sono indignata, offesa», ha detto la madre della vittima: «Perché ai fratelli Bianchi è stato inflitto l’ergastolo e invece a Iossa è stata pure ridotta la pena a 27 anni? Mio figlio è stato ucciso con una violenza inaudita, con nove coltellate. Perché hanno dato l’ergastolo in un caso e in un altro no? Perché due pesi e due misure? Ma io non mi fermo». Il riferimento è all’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso a Colleferro nel 2020 dopo un terribile pestaggio da parte dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, poi condannati al carcere a vita.

Prosegue intanto il processo ai complici di Domenico Iossa. L’8 settembre dell’anno scorso erano stati condannati dal tribunale dei minori, con il rito abbreviato, per aver favorito l’omicidio di Simone, altri due ragazzi, entrambi minorenni all’epoca dei fatti, avevano 17 anni, entrambi di Casalnuovo. Aiutarono Domenico Iossa a uccidere Simone su un marciapiede del corso Umberto, subito dopo aver aggredito a colpi di coltello un amico dello studente, Gino Salamone. Simone Frascogna fu ucciso proprio nel tentativo, riuscito, di difendere l’amico dall’aggressione, scaturita dal fatto che poco prima Simone e Gino, che si trovavano insieme in automobile, si erano opposti a un sorpasso azzardato di un’altra vettura con a bordo i tre giovani violenti. Nel frattempo Fabrizio Tremante, che era stato condannato dal tribunale dei minori a 10 anni di reclusione, e Carmine Barone, condannato a 7 anni, sono diventati maggiorenni.

Anche loro, come Domenico Iossa, si trovano in carcere. Per loro il processo di secondo grado è in corso.  

«Mi auguro che questa sentenza di appello – commenta l’avvocato Antonio Pelliccia, legale della mamma di Simone e del Comune di Casalnuovo - possa diventare deterrente per tutti quei giovani che si rendono protagonisti di gravi episodi di devianza. Ora aspettiamo le motivazioni di questa sentenza. L’intenzione è di chiedere allo Stato il giusto riconoscimento del gesto eroico compiuto da Simone, ucciso per aver salvato la vita del suo amico».

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