Sorrento, dissequestro per la Pignatella:
il parcheggio riapre ai bagnanti

Sorrento, dissequestro per la Pignatella: il parcheggio riapre ai bagnanti
di Ciriaco M. Viggiano
Lunedì 18 Giugno 2018, 19:32
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SORRENTO - Il gip del Tribunale di Torre Annunziata, Antonio Fiorentino, ha dissequestrato il parcheggio della Pignatella al quale i militari della Guardia costiera avevano apposto i sigilli soltanto otto giorni fa contestando ai gestori una serie di irregolarità. Secondo il magistrato il sequestro non può essere convalidato perché gli stessi gestori hanno aperto l'area di sosta sulla base di una segnalazione certificata di inizio attività (scia) che il Comune di Sorrento non ha mai contestato. I privati, inoltre, hanno provveduto anche ai lavori di disgaggio e messa in sicurezza di una parte del costone che sovrasta la discesa a mare.

L'area, frequentata quotidianamente da centinaia di bagnanti, era finita per l'ennesima volta nel mirino della Procura di Torre Annunziata e delle forze dell'ordine in seguito a un esposto presentato da Francesco Gargiulo, leader del movimento civico Conta anche tu. E così, il 10 giugno scorso, la Capitaneria di porto era piombata nella zona contestando ai gestori alcune (presunte) violazioni della legge. I militari avevano passato al setaccio soprattutto l'uliveto adibito a parcheggio: qui i gestori della Pignatella avrebbero consentito la sosta di auto e scooter senza disporre di un piano antincendio, di evacuazione e della prevista segnaletica obbligatoria di emergenza, oltre che dell'autorizzazione comunale per lo svolgimento dell'attività.

Oggi, invece, è arrivato il provvedimento di dissequestro firmato dal gip di Torre Annunziata che ha contestualmente ordinato la restituzione dell'area di parcheggio e delle altre particelle sequestrate ai gestori della Pignatella. L'inchiesta, comunque, è destinata a proseguire. Nella zona, dal 2003, vige un’ordinanza comunale che vieta l'accesso all'area demaniale marittima sulla quale vengono quotidianamente noleggiati lettini, sdraio e ombrelloni a bagnanti provenienti da ogni angolo della Campania: un provvedimento che è giustificato dal pericolo di caduta massi e che, stando a quanto ipotizzato da inquirenti e investigatori, verrebbe spesso e volentieri ignorato.



 

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