Sorrento, morto lavapiatti dell'hotel Atlantic Palace: «È stato soccorso dai colleghi»

Sorrento, morto lavapiatti dell'hotel Atlantic Palace: «È stato soccorso dai colleghi»
di Dario Sautto
Giovedì 5 Agosto 2021, 10:00
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Due macchie di sangue su una busta e sul borsello trovati nell'auto, lo sportello stranamente aperto, dentro solo la maglia usata per lavorare e gli altri vestiti scomparsi. Ci sono ancora altri dettagli che alimentano il giallo sulla morte di Francesco Cioffi, il 63enne lavapiatti di Castellammare di Stabia trovato cadavere nel parcheggio dell'hotel Atlantic Palace di Sorrento, dove lavorava da alcuni anni. Nel tardo pomeriggio di ieri, la Procura di Torre Annunziata procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Andreana Ambrosino ha conferito l'incarico per l'autopsia ai medici legali Carmela Buonomo e Massimo Esposito, che già in serata hanno eseguito l'esame sulla salma del 63enne stabiese. Presente al conferimento anche l'avvocato Michele Riggi, che rappresenta la famiglia Cioffi. 

Il corpo privo di vita di Francesco Cioffi era stato ritrovato su un lettino da piscina, nel parcheggio riservato ai dipendenti. Dopo giorni di silenzio ieri hanno deciso di parlare i rappresentanti della Atlantic Palace srl, che hanno diffuso una nota attraverso l'avvocato Mauro Amendola, precisando che «non appena si è appreso di quello che verosimilmente è stato un malore patito all'interno dell'area riservata al parcheggio dei veicoli, il signor Cioffi è stato prontamente soccorso da altro personale dell'albergo, che ha provveduto a praticare manovre di rianimazione ininterrottamente, fino all'arrivo del personale del 118 che, purtroppo, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso».

Le testimonianze di quei dipendenti - che avrebbero poi tutti lasciato il cadavere abbandonato sul lettino, senza sentire il bisogno di attendere l'arrivo dei familiari - sono state fornite ai carabinieri della stazione di Sorrento, che sono intervenuti sul posto. «Ad oggi prosegue il legale dell'Atlantic Palace non è stato notificato alcun avviso di garanzia all'amministratore o ai dirigenti della società. C'è piena fiducia nella magistratura al fine di rasserenare la famiglia del Cioffi in ordine all'accaduto». Gli stessi familiari ieri pomeriggio si sono recati in Procura e, all'uscita, hanno ribadito la loro posizione: «Vogliamo soltanto che si faccia al più presto luce su quanto accaduto». 

Nel frattempo, però, restano ancora in piedi tutti i dubbi, che potranno essere fugati solo tra due mesi, quando saranno consegnati agli inquirenti gli esiti dell'autopsia. Possibile che Cioffi sia morto in seguito a una caduta o un'aggressione? Oppure è deceduto per un infarto e cadendo ha battuto - in modo apparentemente inspiegabile - la nuca, il volto e le ginocchia, procurandosi le varie ferite e la rottura degli occhiali? Tra i dettagli che stanno alimentando il giallo ci sono alcune testimonianze contrastanti sugli orari. Un turista ha dichiarato di aver visto Cioffi a terra intorno alle 19.30, ma i soccorsi sono stati allertati solo alle 20.07. Inoltre, il turno di lavoro doveva terminare alle 17, ma alle 17.20 è intercorsa l'ultima telefonata tra il 63enne e la moglie, chiamata nella quale Cioffi ha comunicato che avrebbe fatto più tardi. I familiari, con il decesso constatato già intorno alle 20.30, sono stati avvisati solo dai carabinieri quasi un'ora dopo, alle 21.20 e al loro arrivo hanno trovato una scena a dir poco raccapricciante, con la salma già ricoperta da formiche. Al momento, non escludendo altre piste, la Procura di Torre Annunziata punta sul malore da stress per l'eccessivo carico di lavoro, il che fa emergere ancora una volta le condizioni in cui gli stagionali si trovano a dover lavorare ogni estate nelle varie strutture alberghiere della Penisola Sorrentina e non solo spesso con paghe tutt'altro che adeguate e turni massacranti di almeno 12 ore senza pause. Argomento su cui nessun sindacato ha voluto rilasciare dichiarazioni. 

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