Sorrento, morto lavapiatti dell'hotel Atlantic Palace: «Una turista allertò la reception»

Sorrento, morto lavapiatti dell'hotel Atlantic Palace: «Una turista allertò la reception»
di Dario Sautto
Venerdì 6 Agosto 2021, 10:00 - Ultimo agg. 10:04
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«Una turista straniera ha allertato la reception, i suoi colleghi hanno provato a rianimarlo», è quanto rivelano le indagini. Ma per i familiari di Francesco Cioffi, 63enne lavapiatti di Castellammare, trovato morto nel parcheggio dipendenti dell'hotel Atlantic Palace di Sorrento dove lavorava da alcuni anni, ci sono ancora dei dubbi da chiarire. Innanzitutto se si sia trattato di un decesso per cause naturali oppure di una morte violenta. L'autopsia, disposta dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Andreana Ambrosino) ed eseguita mercoledì sera, darà le risposte e i chiarimenti richiesti, attraverso l'avvocato Michele Riggi, dalla famiglia Cioffi.

Ieri a mezzogiorno è stata l'ora del dolore, nella chiesa del rione Moscarella a Castellammare, dove sono stati celebrati i funerali, in forma privata, con parenti e amici che si sono stretti attorno alla famiglia Cioffi.

Adesso, in attesa dei risultati degli esami istologici, i familiari chiedono silenzio su questa vicenda, che si è tinta di giallo per le tante anomalie riscontrate dai figli di Cioffi. Innanzitutto sugli orari e su quel buco di quattro ore tra l'ultima telefonata fatta da Francesco Cioffi alla moglie e la chiamata da parte dei carabinieri che comunicarono il decesso ai familiari. I figli si sono chiesti perché dall'hotel di Sorrento nessuno li abbia allertati. 

Cioffi, hanno ricostruito i carabinieri della stazione di Sorrento agli ordini del comandante Tommaso Canino, è stato ritrovato da una turista straniera, che si è accorta del 63enne steso nei pressi della sua auto, all'interno del parcheggio. All'arrivo dei familiari, però, la salma di Francesco Cioffi era adagiata su di un lettino della piscina «già ricoperto dalle formiche». Forse erano passate ore da quel malore ai tentativi di rianimazione, forse Cioffi è rimasto vittima di un incidente. Almeno, è questa la tesi dei parenti, che si sono accorti di alcune ferite all'occhio, al volto, alla nuca, alle ginocchia che il 63enne potrebbe essersi procurato cadendo per il malore, oppure in una caduta violenta in seguito a una colluttazione.

Il medico legale che ha eseguito l'esame autoptico non ha sciolto le riserve, lasciando in piedi tutte le ipotesi, anche se quella privilegiata dagli inquirenti è che Cioffi sia morto per un infarto. Alle 17:20 aveva chiamato la moglie per avvisare che avrebbe dovuto lavorare ancora, intorno alle 19:30 una turista avrebbe visto il suo corpo a terra, ma solo alle 20:07 sarebbe partita la richiesta dei soccorsi. La Atlantic Palace srl, attraverso l'avvocato Mauro Amendola, ha precisato che «non appena si è appreso del malore patito all'interno dell'area riservata al parcheggio dei veicoli, il signor Cioffi è stato prontamente soccorso da altro personale dell'albergo, che ha provveduto a praticare manovre di rianimazione ininterrottamente, fino all'arrivo del personale del 118 che, purtroppo, non ha potuto fare altro che costatarne il decesso». 

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