A Sorrento volantini anti-elemosine: turisti, non date soldi ai mendicanti

A Sorrento volantini anti-elemosine: turisti, non date soldi ai mendicanti
di Ciriaco M. Viggiano
Martedì 7 Maggio 2019, 11:00
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Gli appelli a governo e forze dell'ordine sono rimasti inascoltati. Le raccolte di firme non hanno prodotto alcun effetto. E nemmeno l'ordinanza varata dal Comune è riuscita a ridurre il numero di persone che chiedono l'elemosina, spesso accompagnate da bambini, lungo le strade e nelle piazze di Sorrento. Così i commercianti decidono di fare da soli tappezzando di manifesti il centro storico della città: «Vi suggeriamo di non dare soldi ai mendicanti», recita il messaggio rivolto soprattutto a clienti e turisti.
 
L'iniziativa è frutto dell'esasperazione dei titolari di molte attività commerciali insediate nel cuore di Sorrento. A cominciare da via San Cesareo e largo Sedil Dominova dove sono decine i mendicanti, prevalentemente originari dell'Est europeo, che chiedono qualche spicciolo ai passanti insieme ai loro figli, spesso in tenerissima età. «Una vergogna senza fine e nessuno fa niente», attacca un esercente. Ed è per questo che molti, dopo aver invano chiesto aiuto alle autorità, hanno pensato di rivolgersi direttamente a clienti e turisti. «Al fine di arginare il dilagante fenomeno dell'accattonaggio, in particolar modo quello perpetrato con lo sfruttamento di minori, vi suggeriamo di non dare soldi ai mendicanti»: ecco il testo che già campeggia all'ingresso di qualche negozio.

C'è chi ha affisso il cartello all'ingresso dell'attività, chi alla cassa e chi, ancora, si prepara a esporlo in vetrina: sono decine i commercianti pronti ad aderire all'iniziativa coordinata da Francesco Gargiulo, titolare di un negozio e leader del movimento civico Conta anche tu. «È una situazione deprecabile attacca Gargiulo . Spesso la polizia municipale accompagna i mendicanti alla stazione, ma dopo poche ore li ritroviamo nei luoghi in cui sono soliti chiedere l'elemosina. Le forze dell'ordine dovrebbero insistere e segnalare ai servizi sociali i casi di bambini sfruttati per impietosire i passanti: se la legge è uguale per tutti, va applicata ai rom come agli italiani».

Il tam tam sui social network ha catalizzato l'attenzione sull'idea dei manifesti contro l'accattonaggio. Alcuni suggeriscono di aggiungere al testo la dicitura «per evitare eventuali scippi e borseggi», altri appoggiano l'iniziativa ipotizzando l'appartenenza dei mendicanti a un'organizzazione criminale: «Aspettavo mia moglie in un parcheggio racconta un sorrentino su Facebook quando ho visto sbucare dai giardinetti un signore ben vestito che istruiva un mendicante e lo redarguiva per non aver seguito le direttive. I soldi donati agli accattoni fanno ingrassare i loro sfruttatori». Non mancano, tuttavia, le voci fuori dal coro. Come quella di chi ritiene che il contrasto dell'accattonaggio debba essere prerogativa esclusiva del Comune: «Chi leggerà quei cartelli penserà che il responsabile dell'ordine pubblico, in particolare il sindaco, non è in grado di far rispettare la legge: l'ennesima figuraccia per Sorrento».

Già, che cosa fa il Comune? Nel 2016 l'amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Cuomo ha varato il provvedimento, tuttora in vigore, che per le persone sorprese a mendicare prevede sanzioni amministrative tra 25 e 500 euro più la confisca dell'elemosina e delle attrezzature eventualmente utilizzate a questo scopo. Nel primo periodo di applicazione, l'ordinanza ha fatto sì che agli accattoni venissero sottratte poche centinaia di euro. «La polizia locale fa sforzi enormi sottolinea il sindaco Cuomo ma, senza adeguati strumenti legislativi, non è possibile allontanare definitivamente i mendicanti dal territorio comunale».
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