Sparatoria a Napoli, chi sono i tre minorenni che hanno aperto il fuoco contro i poliziotti

Sparatoria a Napoli, chi sono i tre minorenni che hanno aperto il fuoco contro i poliziotti
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 9 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 15:28
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Hanno appena 14, 15 e 16 anni i protagonisti dell'ultima serata di violenza a Napoli. Fanno quarantacinque anni in tre, sommando le età dei baby rapinatori che hanno trasformato il cuore del centro storico in un set dell'orrore: mettendo a segno prima almeno due rapine, e poi ingaggiando un conflitto a fuoco con i Falchi della Squadra Mobile, al termine di un lungo e rocambolesco inseguimento che si è snodato dalle viuzze del Borgo Sant'Antonio Abate fino a via Foria. Il tutto sotto gli occhi di centinaia di testimoni, atterriti all'esplosione dei colpi d'arma da fuoco.

I tre minorenni - A.P.A, M.R. e G.F., tutti residenti nella zona dell'Arenaccia - alla fine sono stati arrestati.

La loro follia si è spinta oltre ogni limite, e quando uno di loro ha puntato la canna di una replica di pistola calibro 8 verso gli agenti, premendo tre volte il grilletto, a nessuno dei fuggitivi è passato per la testa che la reazione dei poliziotti sarebbe potuta risultare fatale. «Quando abbiamo visto le moto inseguirci abbiamo avuto paura, non immaginavamo che fosse la Polizia», è stata la loro giustificazione.

Martedì sera, manca poco all'orario di chiusura dei negozi, via Benedetto Cairoli. Inizia tutto qui, davanti alle insegne del minimarket Ali Food, dove i tre - a bordo di uno scooter che risulterà poi rubato - fanno irruzione pistola in pugno per minacciare il cassiere: «Dacci tutto quello che hai», dice il giovanissimo armato, che indossa casco e mascherina. Interviene il titolare del negozio, che preziosamente riesce a prendere tempo, mentre è già stato dato l'allarme alla sala operativa della Questura e una Volante è prossima a intervenire sul posto: «Prestare massima attenzione, i banditi sono armati di pistola», avverte l'operatore via radio. E la tensione sale alle stelle. Ma in zona, grazie alla sapiente dislocazione del personale in borghese disposta dal capo della Mobile partenopea, Alfredo Fabbrocini, ci sono anche loro: i Falchi, motociclisti in borghese che presidiano il territorio e sono spesso protagonisti di azioni e interventi di grandissimo valore. Poliziotti sulla rovente linea di trincea di una città sempre più violenta, nella quale - mai come oggi - i protagonisti di delitti predatori (scippi, rapine, aggressioni armate) sono minorenni.

Quella pistola è la stessa che i tre baby-rapinatori avevano poco prima - e sempre nel pomeriggio di martedì - avevano puntato contro due turisti aggrediti in via La Vista: in quel caso la rapina era stata consumata.

Ma torniamo all'inseguimento. La Enduro dei poliziotti tallona i tre ragazzini in fuga dall'Ali Food lungo via Arenaccia. Minuti drammatici che culminano in un ingorgo di traffico a Foria, dove i fuggitivi svicolano tra le lamiere delle auto perse nell'ingorgo dell'ora di punta: ed è a questo punto che uno dei tre estrae ancora l'arma, puntandola verso i poliziotti e facendo fuoco ripetutamente. La replica degli agenti è immediata, ed altamente professionale: un ispettore risponde al fuoco, esplodendo in aria un paio di colpi, per poi premere il grilletto una terza volta, puntando e centrando la ruota posteriore dello scooter dei minorenni. I tre perdono il controllo del mezzo e impattano contro la moto dei poliziotti. Una scena ripresa da decine di persone, che poi posteranno sui social la scena ripresa con i cellulari.

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La ferocia banditesca dei tre evapora presto. I minori (due dei quali appartengono a famiglie note alle forze dell'ordine), una volta in Questura, sembrano ora pulcini spaventati. Si giustificano dicendo di essere stati terrorizzati alla vista degli inseguitori, e di non aver compreso che fossero poliziotti: «Per questo abbiamo sparato». Recuperata la refurtiva della precedente rapina. Ora gli indagati sono nel centro di prima accoglienza dei Colli Aminei, a disposizione della Procura per i Minori. Devono rispondere di tentata rapina aggravata, rapina consumata e resistenza a pubblico ufficiale. Sequestrato il motorino rubato e la pistola, una replica di modello Bruni calibro 8 priva del tappo rosso. Gli investigatori ora sospettano che i tre possano aver messo a segno molti altri colpi. Restituiti ai turisti i due cellulari ed il portafogli rubati, dei quali i giovani si erano disfatti durante la fuga.

«Ciò che è accaduto con l'arresto dei tre giovanissimi che hanno aperto il fuoco contro le forze dell'ordine è solo il culmine di una serie di episodi criminosi perpetrati da minori. Nell'ultimo periodo siamo stati travolti da un susseguirsi di casi eclatanti di cronaca che non si contano più. Questo ci dà contezza del fallimento delle azioni politiche messe in campo, sia dal governo centrale che dalle istituzioni locali negli ultimi anni, che come è evidente non sono servite a nulla», dichiara la consigliera regionale del Pd, Bruna Fiola. Le fa eco il collega, consigliere di Europa Verde, Francesco Borrelli, che afferma: «Aspettiamo ancora gli interventi annunciati dal ministro Lamorgese. Ora bisogna intervenire per riportare sicurezza e legalità». 

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