Sparatoria al centro ortofrutticolo di Volla. La città si ferma per l’ultimo saluto a Giovanni

Sparatoria al centro ortofrutticolo di Volla. La città si ferma per l’ultimo saluto a Giovanni
di Mariano Fellico
Venerdì 10 Luglio 2015, 08:56 - Ultimo agg. 09:01
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Giugliano. «Mio nipote era un ragazzo umile, dolce e non avrebbe mai fatto del male a nessuno». A parlare è Milena Galluccio, zia di Giovanni, il 23enne assassinato fuori al suo stand California all’interno del mercato ortofrutticolo di Volla. «Giovanni non aveva debiti e chi l’ha ucciso è una bestia – spiega la parente della vittima - Era un leone e con un sorriso riusciva a far cambiare umore a chiunque. Era eccezionale».



Ma la donna racconta che «non era la prima volta che quella persona che l’ha ucciso aveva urinato vicino alla parete dello stand, lo aveva fatto anche in passato. In diverse occasioni era stato richiamato in quanto quello che faceva era poco decoroso, visto che al Caan ci lavorano diverse donne, ci vengono numerosi compratori da varie parti d’Italia e poi, la cosa più importante, per una questione d’igiene. Qualcuno ha asserito che ci fossero dei debiti dietro il gesto di questa persona che ripeto essere solo una bestia. Lui veniva spesso al mercato per acquistare della frutta, pochi chilogrammi che gli venivano anche regalati, quindi il debito era nei suoi confronti, ma mio nipote come tanti altri gli regalava la frutta per toglierselo davanti ai piedi».



La donna, che lavora nell’azienda California, ha visto cosa è successo anche dalle immagini del sistema di videosorveglianza, ora in possesso dei carabinieri, telecamere che hanno anche immortalato i momenti drammatici dell’omicidio e del ferimento del collega di lavoro. «Lunedì mattina verso le 8,30 Giovanni era fuori allo stand quando è arrivata questa persona che ha iniziato ad urinare vicino alla parete dello stand. Vicino c’erano delle cassette con della frutta e mio nipote ha chiesto cosa stesse facendo e poi gli ha dato un secchio con dell’acqua. Questa persona, che altro non è che una bestia, gli tirato dietro il secchio». Poi, il giorno dopo, allo stesso orario il dramma. «Ho visto mio nipote disteso a terra in una pozza di sangue. L’ha ucciso – racconta la donna – con una ferocia inaudita. Giovanni era un ragazzo di cuore, educato e che non avrebbe mai fatto del male a nessuno. Questa bestia l’ha ucciso e spero che paghi per quello che ha fatto – conclude –. Solo così Giovanni potrà avere giustizia che però non lo riporterà qui con noi».



E ieri pomeriggio è stata effettuata l’autopsia sul corpo di Giovanni Galluccio. Due i fori repertati esplosi dalla semiautomatica: uno alla spalla e l’altro al petto. Il secondo è stato il colpo mortale. Questa mattina, intanto, alle 11 presso il Convento dei Monaci si terranno i funerali del giovane. Il presunto killer e i suoi complici sono stati inchiodati dalle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza del mercato ortofrutticolo di Volla che hanno consentito di ricostruire le responsabilità di Salvatore Aveta, 47 anni, l'uomo che insieme al figlio e al genero, ha ucciso il giovane e ferito gravemente Giuseppe Sarracino, 34 anni.



L'assassino è giunto sul luogo dell'agguato con la propria auto, spalleggiato dai due complici. Il genero, però, non è entrato nel capannone. Dai fotogrammi si vede Aveta estrarre la pistola - una calibro 7,65 risultata rubata all'inizio del 2014 da un'abitazione di Villa di Briano - e fare fuoco, uccidendo Galluccio e ferendo gravemente il collega della vittima.