Ischia, i post razzisti contro i napoletani: «Speravamo nel Vesuvio...ma va bene anche il terremoto»

Ischia, i post razzisti contro i napoletani: «Speravamo nel Vesuvio...ma va bene anche il terremoto»
di ​Massimo Zivelli
Martedì 22 Agosto 2017, 15:08 - Ultimo agg. 23 Agosto, 15:52
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 morti e il terremoto a Ischia. «Speravamo nel Vesuvio...ma va bene anche il terremoto» cosi si scatenano sul web, gli immancabili razzisti della ultima ora. Gli haters di professione che anche di fronte alle disgrazie non mancano di postare sui social le loro farneticanti idiozie. Con nomi di fantasia, a volte, usati per colpire. 

I post, di chiaro stampo razzista, stanno sollevando una ondata di reazioni fra il popolo della rete che si sente offeso ed indignato da tali speculazioni. Ma c'è anche chi ha partecipato alla discussione e puntualizza online: «Io quando ho visto le immagini sono rimasto sconvolto non riuscivo come non riesco ancora adesso a credere che il magnitudo sia di un entità così bassa il mio post voleva dire proprio questo non è che hanno sbagliato ed era 6.3 visto la devastazione?», spiengando di aver ricevuto una marea di insulti. E chiedendo le scuse.

Altre reazioni arrivano subito anche dalle istituzioni.
 



«Chiedo a tutti di segnalarci post offensivi e razzisti riguardanti il dramma anche personale che alcuni nostri concittadini stanno patendo in queste ore. L'amministrazione comunale - ha dichiarato il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino - ha intenzione di denunciare penalmente questi scellerati che si accaniscono in maniera razzista, gioiendo delle disgrazie altrui. Voglio ricordare che l'isola d'Ischia in particolare forni importanti aiuti anche in danaro, alle vittime del terremoto del Friuli, garantendo per lunghi periodi a Ischia anche ospitalità e lavoro a decine di sfollati. Cosa questa che ci ha fatto conquistare la gratitudine di tanti. Noi non siamo come questi razzisti, vergogna di tutti gli italiani e dell'umanità in generale». Di comportamenti ignobili parla anche il consigliere regionale Nicola Marrazzo che ha chiesto alla magistratura di intervenire.



 

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