Ennesima spy-story all'ombra del Vesuvio. Un tenente colonnello dell'esercito francese, di stanza nella base Nato di Napoli, è stato arrestato in Francia alle fine delle sue vacanze, quando si apprestava a tornare in Italia. È accusato di «diffusione di informazioni a una potenza straniera». L'alto ufficiale, di circa 50 anni, che parla correntemente il russo, è accusato di avere passato dossier di grande importanza ai Servizi segreti di Vladimir Putin. Notizie sensibili passate direttamente alla Russia in un momento storico in cui è sempre più forte la competizione tra Washington e Mosca in quella che ormai è stata ribattezzata la nuova Guerra fredda. La conferma dell'arresto è arrivata direttamente dal ministro della Difesa francese, Florence Parly, nel corso di un'intervista alla radio Europe 1. «Posso confermare ha spiegato il ministro - che un alto ufficiale è sottoposto a procedura giudiziaria per minaccia alla sicurezza dello Stato».
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L'uomo era da tempo assegnato alla base Nato di Lago Patria, a quindici chilometri da Napoli, dove hanno sede il Joint Force Command e, non meno rilevante, Il Nato Strategic Direction South Hub, il polo di monitoraggio istituito dagli alleati per sorvegliare le crisi nel Mediterraneo, in particolare sulla Libia. Una base avveniristica quella di Lago Patria, inaccessibile ai civili, che ha un ruolo nevralgico per la sicurezza europea e dove sono installati dispositivi di sorveglianza aerea potentissimi. Il 22 luglio scorso il ministero della Difesa francese ha segnalato alle autorità giudiziarie transalpine «fatti in grado di provocare gravi danni alla sicurezza». Il 29 luglio scorso è stato aperto un fascicolo sull'uomo per «tradimento in collusione con una potenza straniera» e «raccolta di informazioni con l'obiettivo di consegnarle a una potenza straniera». Il tenente colonnello è stato arrestato dai Servizi francesi della Dgsi (Direzione generale della sicurezza interna) il 21 agosto, alla vigilia del suo rientro al lavoro a Napoli, e posto in custodia cautelare. «Abbiamo preso tutte le misure di precauzione necessarie per salvaguardare la sicurezza. Adesso spetta alla giustizia stabilire se è colpevole e di cosa», ha aggiunto la ministra Parly, non volendo fornire altri dettagli. L'alto ufficiale rischia ora quindici anni di carcere.
I servizi di sicurezza italiani stanno ovviamente seguendo con la massima attenzione tutte le evoluzioni della situazione e, ugualmente, gli uffici diplomatici americani. A segnalare le torbide attività dell'ufficiale francese sembrerebbero essere state proprio le autorità italiane che già diverse settimane prima dell'arresto del tenente colonnello avevano iniziato ad avere sospetti su alcuni incontri avuti dall'uomo proprio a Napoli. Azioni di spionaggio e controspionaggio durate per settimane all'esterno della base del JFC partenopeo. Prima delle segnalazioni l'uomo sarebbe stato seguito e monitorato per verificare le informazioni in suo possesso e che avrebbe trasferito a membri dell'intelligence di Mosca. Una trama che tanto somiglia ad uno dei film di 007. L'ufficiale, padre di cinque figli, avrebbe infatti origini familiari russe. C'è come ovvio in questi casi il massimo riserbo da parte dell'intelligence italiana sulle notizie che il tenente colonnello possa aver fornito a un Paese da tempo in rotta di collisione con la Nato.
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La notizia mette ora in forte difficoltà la Francia, Paese cardine dell'Alleanza atlantica, che ora sarà chiamata a chiarire la sua posizione con tutti gli Stati membri. La scoperta di una possibile spia francese legata a Mosca mette a rischio ogni Paese della Nato. Non solo, ma la vicenda arriva in un momento di forte tensione proprio tra la Francia e la Russia, con il presidente Macron che si è offerto di dare asilo all'oppositore russo Navalny subito dopo il suo probabile avvelenamento. Inoltre il presidente transalpino si è prodigato nelle ultime settimane in un intenso lavoro diplomatico a livello europeo e Atlantico «per evitare ha detto Macron appena due giorni fa - che la Russia intervenga in Bielorussia e che si apra in Europa un nuovo fronte di guerra come in Ucraina». L'ufficiale sarà ora interrogato dalle autorità francesi, ma tutti gli Stati aspettano che Parigi faccia chiarezza sul genere di informazioni trasferite ai russi.